martedì 27 dicembre 2016

Elusività.


Nella seduta del Consiglio Comunale del 30 novembre scorso tre consiglieri comunali (Grassani, Marino e Muscarà) non hanno preso parte alla votazione della delibera afferente la modifica del regolamento di concessione dei contributi perché le Associazioni, di cui sono Presidenti, beneficiano di contributi erogati dal Comune.

Gesto apprezzabile per la sensibilità istituzionale manifestata nell'occasione.

Se analoga sensibilità venisse mostrata al momento dell'approvazione del bilancio di previsione, da cui i contributi traggono la copertura finanziaria o del rendiconto, in cui gli stessi sono stati contabilizzati, risulterebbe ancora più apprezzabile, in particolar modo, per i due consiglieri di maggioranza; ma non sembra che durante l'Amministrazione Gusmeroli sia già accaduto e temiamo che mai avverrà.

Invero la tradizionale opposizione espressa dalla minoranza, nei due momenti decisionali sopra richiamati, dovrebbe assorbire l'occasionale conflitto d'interesse del consigliere Muscarà .

Sul punto vale la pena ricordare che proprio ad Arona, all'inizio del decennio 1970, l'allora assessore Dott. Giuseppe Galli e il consigliere Dott. Francesco Tonetti, che rispettivamente ricoprivano il ruolo di Presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo, e di medico dell'allora Ospedale, dovettero abbandonare l'Amministrazione perché entrambi gli enti beneficiavano di contributi comunali.

Altri tempi, altre disposizioni legislative, altri carismi e tanto altro ...ancora, ma il principio di base (del conflitto tra controllore e controllato) è rimasto sempre lo stesso.

E sottrarre le erogazioni contributive d'importo inferiore ai 4o mila euro al principio di trasparenza per “eccessiva burocrazia”, come sostenuto dal Sindaco, caratterizza l'attuale Amministrazione, oltre che l'autoreferenzialità, anche per elusività.

Elusivo è il comportamento del Sindaco, il quale, ben sapendo che nel suo programma elettorale e nell'Accordo di Governo approvato dal Consiglio comunale non c'è riferimento alcuno “alle sue alternate sfide” (“di riqualificazione e di valorizzazione del lungo lago” o “di Arona centro commerciale a cielo aperto”), non si prende cura di condividerle con la generalità dei suoi amministrati-cittadini e soprattutto di evitare il sorgere di possibili e gravi contrapposizioni nel tessuto sociale fra quanti abitano e operano aldiquà o aldilà della ferrovia.

►La determina dirigenziale n° 456 del 16 novembre scorso con cui viene assunto un impegno di spesa di 20 mila euro inerente alla sistemazione stradale di corso Marconi a seguito “del ritrovamento in buono stato conservativo delle antiche mura della città di Arona” avalla il sospetto, suscitato dalla visura di vecchie fotografie, che le “fondamenta” siano state volutamente definite, in modo assolutamente elusivo, “mura”.

Emerge dalla stessa che le Soprintendenze (Monumentale – Paesaggistica e Archeologica) si siano limitate solamente a partecipare a una valutazione circa la loro possibilità di valorizzazione di quel ritrovamento, per il quale non viene però citato alcun pronunciamento formale .

►Ed ancora le rassicuranti dichiarazioni del Palazzo sull'ordine pubblico in risposta alle ripetute lamentele e preoccupazioni espresse dagli abitanti del centro storico troverebbero una smentita in un recente provvedimento di pubblica sicurezza emesso dalla Questura di Novara nei confronti di un esercizio pubblico locale. Evidentemente in quelle dichiarazioni i problemi reali provocati dalla movida venivano elusi, sarebbe bene capirne le ragioni.

►Paradossale è che successivamente al realizzato progetto di viabilità “Sicuri per Arona” gli incidenti stradali all'interno della città, alcuni peraltro molto gravi, continuino a verificarsi. Le necessità viabilistiche sono state di sicuro eluse, se può sembrare esagerato sostenere che siano state aggravate le criticità precedenti.

*già appostato in aronanelweb

giovedì 10 novembre 2016

L'altro.


E' di qualche giorno fa la notizia che è stata chiusa l'ultra decennale vertenza giudiziaria con la proprietà dell'ex Cava Fogliotti, che, presa in affitto dal Comune, nel penultimo decennio del precedente millennio era stata interessata dal conferimento di rifiuti speciali, incompatibili con le caratteristiche della autorizzata discarica e nell'ultimo decennio era stata al centro dell'attività giudiziaria penale del Tribunale di Verbania nei confronti di amministratori e funzionari.

La notizia, sicuramente buona, va accolta con soddisfazione dalla collettività, che può ora guardare al suo utilizzo come possibilità concreta per lo sviluppo del suo territorio.

Poiché la composizione della vertenza è avvenuta mediante accordo “extra giudiziario” fra le parti, abbiamo voluto intitolare questa riflessione “l'altro” per dare evidenza all'alto valore sociale del confronto, allorché le parti si legittimano fra loro semplicemente come “portatori d'interessi diversi” senza ritenersi “avversari”, né tanto meno “nemici”.

E questo valore non viene meno anche quando, come in questa circostanza, l'accordo non è stato spontaneo, ma consigliato e sollecitato, per quanto si dirà appresso, dal Relatore della Corte d'Appello, adita dai proprietari in opposizione alla decisione pronunciata dal Tribunale di Verbania nel 2010.

Costoro invero già nel 2000 avevano radicalizzato presso il Tribunale di Verbania una controversia per fare accertare la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale del Comune in riferimento agli illeciti penali emersi nella gestione della discarica da parte del Comune.

L'adito Tribunale si pronunciò, una prima volta, nell'anno 2003 riconoscendo il Comune colpevole, e, una seconda vota, nell'anno 2010, quantificando il danno procurato.

Alla pronuncia del 2003 il Comune si era opposto, ma il suo ricorso era stato dichiarato improcedibile dalla Corte d'Appello per un vizio formale, riconducibile verosimilmente ad un grave evento di salute, imprevisto ed imprevedibile, che aveva colpito l'allora proprio difensore.

Se questo era il quadro giudiziario pregresso all'accordo, ai negoziatori delle due parti non restava che trovare un'equa intesa, resa possibile e facilitata dalla variante generale al PRGC, varata dal Consiglio Comunale nel febbraio 2010 e il cui iter d'approvazione da parte della Regione era ancora in corso.

Infatti le parti riguardanti la destinazione urbanistica delle aree oggetto della raggiunta intesa, approvata con delibera della GC 1-8/1/2013, sono state trasfuse nella successiva delibera del CC 84-8/10/2013 di approvazione della 13^ rielaborazione della variante generale a seguito delle osservazioni formulate dalla Regione e l'acquisto di parte dell'area della ex cava è definitivamente avvenuto con l'approvazione della delibera del CC 40-28/9/2015

Una vertenza, alla cui conclusione si è pervenuto dunque dopo l'alternarsi nel Palazzo di Città di ben tre diverse Amministrazioni, e per la quale -a ragione- si potrebbe semplicemente dire che “Tutto è bene quel che finisce bene”.

Ma poiché il drammaturgo inglese, a questa sua espressione, aggiungeva .. “e l'ultimo chiuda la porta!” ci sarebbe piaciuto che l'attuale Amministrazione, oltre a manifestare comprensibile soddisfazione per il sigillo posto, avesse nel contempo informato la collettività sull'attività inerente il recupero dei danni erariali e/o, in ogni caso sulla sua posizione al riguardo. 
* già appostato in aronanelweb

mercoledì 26 ottobre 2016

Rebus


1.   Di recente, passando da via Martiri della Libertà o da via Monte Grappa, interessate dai lavori di rifacimento dei marciapiedi proviamo contemporaneamente sentimenti
- di compiacimento per la scelta operata e di felicitazione per i residenti della zona, che più di altri utilizzeranno quei marciapiedi, ma anche
- di dispiacere per l'assenza di marciapiede in via Pasubio e di compianto per quanti sono costretti a raggiungere la Coop a piedi.

Eppure la Giunta con delibera n° 184 del 10 dicembre 2013 aveva approvato il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori di costruzione dei marciapiedi ed era manifestata l'intenzione di realizzarli rapidamente, avendo nella stessa delibera temporizzato l'abbattimento dei platani.

Qualcosa però non è andata per il verso giusto, se non è stata ancora data esecuzione a quella delibera e le condizioni di transitabilità continuano a peggiorare.

A una specifica interrogazione sul mancato taglio degli alberi per il costruendo marciapiede nella seduta del 27 novembre 2014 l'assessore Monti rispondeva che “a causa del Patto di stabilità, il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori di costruzione dei marciapiedi di via Monte Pasubio non era stato inserito tra le opere finanziabili del 2014.........e devo anche dire che prima di fare questo intervento avevamo convocato una sorta di gruppo di persone residenti in zona per sapere eventualmente che cosa pensassero di questo intervento e vi assicuro che quasi tutti non vedevano bene il fatto di non vedere più i platani, ….......... Terremo sempre comunque in considerazione quello che i cittadini ci suggeriranno insomma”.

Dei marciapiedi di via Monte Pasubio, benché il progettista sia stato già pagato, si è perso il ricordo ; eppure in via Monte Grappa sono stati rifatti i marciapiedi senza abbattere le piante e -senza incontrare limiti nel patto di stabilità- sono stati realizzati investimenti per 8 milioni di euro circa nel corso di quest'anno.

Siamo noi oggi a dire: insomma, il motivo della mancata realizzazione dei marciapiedi è ben diverso da quello comunicato a suo tempo.



2.    Trascorsa qualche settimana dagli effimeri eventi estivi di Aronairshow e dei giochi d'artificio della Lunga notte, a sorpresa è stata annunciata dal Palazzo una campagna di solidarietà mediante una gestione virtuosa delle attività economiche a favore dei cittadini e dell'ambiente.

Musica buona per i nostri orecchi, se non fosse stato per il tono non diverso da quello promozionale della propria immagine in occasione dei succitati eventi.

Benché ci rallegriamo per i benefici che avranno i destinatari di questa lodevole iniziativa , non ci è chiaro al momento il movente di un cambiamento strategico, avendo ancora recentemente contestato all'Amministrazione scarsa attenzione verso “l'altro”; e in passato avevamo eccepito sull'erogazione all'Associazione Amici dei Gatti di Galliate di un contributo sestuplicato rispetto a quello destinato alla locale mensa sociale.

Non ci sorprenderebbe infatti se per taluni soggetti l'applicazione dell'approvata delibera consiliare n° 47 del 3 ottobre 2016 si traducesse in futuro nella rifusione (totale o parziale, poco importa) della sponsorizzazione della manifestazione delle Frecce Tricolori.

E, anticipando quanti vorrebbero ricordarci che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, aggiungiamo subito che nel caso specifico “non si fa neppure peccato” per le prove documentali esistenti.

Il titolo “rebus” dato al presente scritto è un invito per chi ci legge a contestualizzare atti e fatti; avrà così chiara la ragione della NON realizzazione dei marciapiedi di via Monte Pasubio.

Eppure i pedoni che ivi passano sono numerosi !!!

Sorge quindi spontaneo (e legittimo) il quesito: vale la pena esporre al pericolo i passanti in quella trafficata via per assicurare una sosta precaria a poche autovetture?

venerdì 14 ottobre 2016

Dopo me il diluvio.



Con delibera della Giunta Comunale n° 86 del 9 agosto 2016, pubblicata il 30/8, è stato approvato il DUP (Documento Unico di Programmazione),che precede la presentazione del bilancio di previsione ed è composto dalla sezione strategica (ses) 2016-2020 e dalla sezione operativa (seo) 2017-2019.

Da cittadini interessati alle problematiche della collettività di appartenenza abbiamo curiosato fra le 77 pagine di questo fondamentale documento del Comune, in cui la Giunta indica nella sezione strategica i bisogni da soddisfare nel corso del mandato elettorale e nella sezione operativa gli interventi in programma per soddisfarli.

Ci limitiamo ad evidenziare e commentare tre significativi rilievi.

1. Per la missione 13 -Tutela della salute- della ses la Giunta scrive che presta “attenzione e difesa degli attuali e già programmati servizi di tipo sanitari”, identificati in canile sanitario e servizio di derattizzazione fra gli interventi in programma indicati nella seo.

Quanto sia poco l'interesse dell'Amministrazione per la tutela della salute resta dimostrato dalla laconicità del messaggio, che si sarebbe potuto arricchire, fornendo notizie sulle istanze inoltrate alla Regione relative a hospice e potenziamento del CAP ,per i quali durante la campagna elettorale era stato manifestato interesse notevole.

E fra le attività per la prevenzione e la tutela della salute la Giunta aronese non fa rientrare la bonifica dei siti ( 936) di amianto antropico, ignorandoli addirittura come criticità del territorio.

Altre Amministrazioni della zona, per contro, si sono già attivate per reperire congrui finanziamenti per lo smaltimento dell'amianto, presente sul loro territorio.
Trova qui conferma che considerare l'altro (cittadino o proprietario immobiliare, che sia) bene da difendere, in base alle rispettive prerogative ed aspettative, non rientra nella cultura di questa civica Amministrazione.

2. Per la missione 04 -Istruzione e diritto allo studio- le azioni indicate della ses e gli interventi in programma della seo sono indicati verosimilmente dalla burocrazia comunale per adempiere al rispetto formale di un adempimento di legge , in mancanza di un disegno progettuale dell'Amministrazione, o forse ancora non ben definito.

Espressioni come:
edifici scolastici funzionali e sicuri al fine di garantire un adeguato diritto allo studio” ed ancora “razionalizzazione degli spazi destinati alle scuole nell'ottica di fornire edifici e strutture funzionali “inclusa la valutazione giuridica, tecnica ed economica nella fattibilità della realizzazione di un “nuovo polo scolastico” oppure:
Studi di fattibilità per la razionalizzazione degli edifici scolastici e la costruzione di un nuovo polo “scolastico” poco interessano ai cittadini, desiderosi invece di sapere:
- che ne sarà dell'edificio ospitante attualmente le scuole elementari Nicotera, la cui cessione veniva data per certa nel programma elettorale dell'Amministrazione in carica;
- se “nuovo” riferito al polo scolastico sta per “unico” edificio o come “nuova aggregazione” di edifici rispecchiante il dimensionamento scolastico a suo tempo proposto.


I documenti di programmazione vengono elaborati per rendere pubblica e trasparente l'evoluzione dei processi decisionali in corso e/o dello sviluppo sociale in atto, e per lasciarli ai posteri come memoria storica.

Se queste finalità non risultano soddisfatte, il loro contenuto appare di scarsa utilità e procura in chi legge solamente incertezza, confusione e preoccupazione; sensazioni che abbiamo provato a seguito di quanto scritto (o meglio non scritto) sulla Rocca Borromea, della quale si dirà ora.

3. Per la missione 05 -Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali- nella ses sta scritto “mantenimento e miglioramento della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, con particolare riferimento alla Rocca Borromea, ai Lagoni di Mercurago, al civico Museo Archeologico”.

La genericità accomuna i tre siti; eppure alla Rocca, a differenza degli altri due, l'Amministrazione ha già organizzato spettacoli vari e ha mostrato in più d'una occasione di volere sfruttare le sue potenzialità per lo sviluppo turistico/culturale del sito, in particolare, e della città, in generale.

Perché dunque non esplicitarle nel DUP, considerato che delle risorse finanziarie vengono destinate comunque allo scopo?

Neppure nella seo viene scritto nulla al riguardo, salvo indicare i seguenti interventi in programma :
- il progetto d'illuminazione e il recupero e restauro della cd. Torre Mozza per l'anno 2016
- il restauro della porzione di mura in prossimità della porta del Soccorso per l 'anno 2017


E' invece su fb
che l'Amministrazione mostra maggiore disponibilità a fornire notizie, al punto che il Sindaco
in un post del 29 agosto afferma che “per aiutare a mantenere in efficienza con il gestore e la sua famiglia il parco della Rocca era stata costituita l' Associazione di volontariato “La Rocca nel cuore”;
o come aveva detto in precedenza
che il Comune non riuscirebbe a gestire il sito della Rocca Borromeo, solo con l’apporto della pubblica amministrazione (come si legge nel diramato verbale dall'Associazione del 28/8).

Da questi due messaggi emerge per la gestione della Rocca una realtà, non descritta nel DUP.

Viene da chiedersi se il Sindaco, essendo rappresentativo di tutti, non dovrebbe destinare a tutti le medesime informazioni.

E, benché la maggioranza dei cittadini non sia andata a votare, tutti vantano il diritto di essere correttamente informati, se e quando ritenessero di consultare gli atti comunali ufficiali.

Sarebbe stato dunque quanto mai opportuno e necessario che il contenuto di queste informazioni comparissero anche nella seo del DUP , a commento dell'intervento “manutenzione del parco della Rocca”, per il quale vengono destinate risorse finanziarie, anche se non esplicitate neppure nella seo della missione 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.

Vale la pena ricordare che la gestione fu affidata dall'attuale Amministrazione per un periodo di tempo pari alla durata del comodato sottoscritto dalla medesima Amministrazione, e che conseguentemente giustificherebbe l'inserimento informativo, dal momento che le due scadenze contrattuali vanno ben oltre il mandato elettorale dell'Amministrazione in carica.

Sorge però il dubbio che il silenzio sull'argomento nel DUP non sia casuale, attribuibile a mera dimenticanza, ma sia voluto e correlato a scelta consapevole.

Invero della Associazione, promossa dal Sindaco, sono soci contemporaneamente soggetti, che specificamente per la manutenzione del parco della Rocca, dovrebbero avere interessi confliggenti ( gestore e consiglieri comunali, ai quali competerebbe il controllo della gestione).

Sul coinvolgimento dell'Associazione in attività comunali abbiamo già espresso in precedenza il nostro pensiero e fornito altresì l'indirizzo espresso dalla sezione lombarda della Corte dei Conti sulle Associazioni di volontariato e non ci sembra il caso di tornarci ancora.

Vogliamo invece focalizzare le affermazioni del Sindaco, sopra riportate, per stimolare una pubblica riflessione al fine di comprendere:
- le ragioni che hanno indotto e inducono l'Amministrazione a fornire aiuto alla gestione per la manutenzione del parco, peraltro già disciplinata da un articolato capitolato d'oneri predisposto dallo stessa Amministrazione;
- l'eventuali conseguenze che dovessero affrontare Gestore e Comune, se, un bel giorno, l'Associazione, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, non dovesse garantire più le prestazioni dei propri associati.

L'espressione après moi le dèluge attribuita al re di Francia Luigi XV, mutuata come titolo di queste osservazioni e considerazioni, ci sembra appropriata per rappresentare le conseguenze della gestione politica-amministrativa della città, caratterizzata da egocentrismo e narcisismo, in piena antitesi alla concertazione e condivisione: vere magie di una democrazia sana.

* già appostata in aronanelweb

martedì 27 settembre 2016

Amianto: repetita iuvant.



Benché dell'amianto avessimo già scritto all'inizio di agosto non potevamo considerarlo esaustivo stante la sua importanza vitale.

Facciamo nostra la locuzione latina citata nell'oggetto per ritornare sull'argomento non foss'altro per segnalare all'Amministrazione:
- che non basta aver dato l'esempio di rimuovere l'amianto antropico dalle coperture dei propri edifici;
- che un obbligo istituzionale incombe sulla stessa, tenuta: - a fornire agli stessi proprietari utili indicazioni per una corretta modalità di valutazione e gestione dei manufatti contenenti amianto, nonché - a partecipare a bandi regionali per l'acquisizione di finanziamenti pubblici per gli interventi di bonifica.

Non va infatti trascurato che la maggior parte dei proprietari di tali immobili ha subito la legge n° 257 del 1992 che mise definitivamente al bando l'amianto, dopo che negli anni 60' furono scoperte le prime prove di tossicità delle sue polveri e che insieme a carta e cemento costituiva un composto, prodotto dalla ditta Eternit di Casale Monferrato a partire dal 1912, da cui prese il nome.

E come indicato nell'apposito piano regionale sarebbe bene svolgere da subito azioni di sensibilizzazione ed incentivazione alla rimozione dell'amianto, assicurando a loro in primo luogo, con azioni coordinate con altri Enti, bassi costi di smaltimento.

A causa del progressivo e generalizzato invecchiamento della locale popolazione, che sempre più la espone ad agenti patogeni, 936 siti di amianto antropico in Arona non sono pochi per non destare nella Civica Amministrazione preoccupazione.

Ritenere il 2025, termine ultimo previsto dal piano regionale per la rimozione dell'amianto, ancora lontano per intervenire costituisce errore grave di strategia nell'ambito dello sviluppo sociale; eliminare i potenziali pericoli per l'incolumità pubblica non è semplicemente un dovere, ma costituisce per il territorio vera occasione di crescita.

Arona cardioprotetta e priva d'amianto antropico caratterizzerebbe la città, già nota per le bellezze paesaggistiche, anche sotto il profilo qualitativo della vita e ne aumenterebbe la capacità attrattiva.

In assenza di iniziative al riguardo verrebbe da dire, parafrasando un noto detto: che vale all'Amministrazione aver cardioprotetta la città se poi lascia la popolazione esposta all'amianto ?

Ma, come detto nel precedente scritto, crediamo in quel sogno di mezz'estate perché diamo valore alla speranza e perché non vediamo in chi deve farsi carico del problema solamente uno che opera in modo diverso da come vorremmo noi, pur se -da fonte giornalistica- notizie incoraggianti sul tema provengono purtroppo da altri Comuni.

Dopo la concomitante comunicazione fatta dal Sindaco su fb in merito alla prossima e rivoluzionaria raccolta dei rifiuti un poscritto è opportuno e doveroso.

Dato che dal 2012 sull'argomento rifiuti siamo stati in Consiglio Comunale sostenitori, inascoltati, non possiamo che accogliere ora con favore l'ottimistica previsione del superamento dei limiti percentuali regionali previsti per la raccolta differenziata.

Riguardo all'amianto va richiamata l'attenzione sul fatto che il ripetersi di un analogo ritardo nell'affrontare le problematiche connesse alla sua bonifica potrebbe avere una ricaduta sulla popolazione ben diversa da quella sulla raccolta dei rifiuti; in quest'ultimo caso si è tradotta in un maggiore costo mentre nel caso dell'amianto , pur facendo i debiti scongiuri, potrebbe risultare letale per qualcuno o più di uno.

E sempre che conti il valore della vita e non si guardi già alla primavera del 2020 come via d'uscita.

* già appostato in aronanelweb

giovedì 8 settembre 2016

Amianto “Sogno di mezza estate”


Lettera aperta al Sindaco di Arona.

Le notizie della cronaca giudiziaria del Tribunale d'Ivrea, di metà luglio, in merito alle morti da amianto ci hanno ricordato che il Giornale di Arona aveva già dato notizia dell'avvenuta mappatura da parte di Arpa dei siti con “amianto antropico” in provincia di Novara.

L'elevato numero di fabbricati con coperture di amianto (quasi più di 900) censiti in Arona non ci aveva procurato allarme e timore (e non deve procurarlo) perché il pericolo discende unicamente dal cattivo stato di manutenzione della copertura.

Pur tuttavia, è ragionevolmente comprensibile la preoccupazione di quanti abitano nelle vicinanze di questi fabbricati e soprattutto è legittimo il desiderio dell'intera popolazione che, in tempi congrui, sia eseguita comunque la loro bonifica.

Con delibera del Consiglio Regionale 1° marzo 2016 n° 124-7279 è stato approvato l'aggiornamento del piano regionale sull'amianto, che prevede un apposito paragrafo per il Coinvolgimento della popolazione sui problemi causati dall'amianto e che fissa, comunque, al 2025 il termine ultimo per il conseguimento della bonifica sull'intero territorio regionale.

Poiché il Sindaco, ancor prima che “promotore” di eventi propagandistici dell'immagine del Comune, è “tutore istituzionale” della salute dei cittadini, intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, affidiamo a Lui, che peraltro è presidente della Conferenza dei Sindaci del distretto sanitario di Arona dell'ASL di Novara -organo tecnico di riferimento nelle operazioni di bonifica-, il sogno di “vedere attuati in tempi brevi Obiettivi e Strategie Operative indicati nel sopra richiamato paragrafo del menzionato piano Regionale” .
Non abbiamo dubbi che il sogno diventi realtà se l'impegno e l'entusiasmo sarà pari a quello messo in campo per gli eventi svoltisi nel mese di luglio.
Se così dovesse essere, diciamo da subito grazie.

* già pubblicato in aronanelweb

domenica 7 agosto 2016

Retrospettiva su Rocca e dintorni.


Preliminarmente alla riflessione sul tema in oggetto va ricordato che nell'anno 2007, benché la Rocca fosse chiusa al pubblico, il Fondo Ambiente Italiano-FAI (fondazione senza finalità di lucro, costituita il 28 aprile 1975), con nota del 12 gennaio segnalò che nel concorso “luoghi del cuore da non dimenticare” la stessa era stata designata da 12.987 persone come bene naturale da conservare per sempre.

L'inserimento nel Censimento FAI “dei luoghi da non dimenticare” del sito aronese evidenzia quanto benigna sia stata la natura con i nati del luogo per aver concesso a loro uno spettacolo ambientale mozza fiato.

Ne consegue per tutti l'obbligo di conservarlo e di renderlo accessibile a quanti, locali e non, hanno desiderio di apprezzare quell'incanto della natura o sentono il bisogno di riflettere colà di soprannaturale.

Dopo quasi dieci anni di inibito accesso la delibera della GC n° 6 de17 gennaio 2011 avente per oggetto “Rocca Borromea. Approvazione schema di comodato d'uso pluriennale” costituì il primo passo per la restituzione alla popolazione di questo incantevole e suggestivo luogo, del cui godimento beneficiava dal 1° gennaio 1970.

Parlando della Rocca, per amore di verità e riconoscenza va ricordata la attività del gruppo dei volontari, che con zelo e dedizione ha reso agibile il sito nel settembre del 2011 dopo aver provveduto alla estirpazione di erbe infestanti e alla manutenzione della vegetazione del parco e al riordino dell'assetto viario interno.

Appare utile evidenziare che, a seguito della costituzione dell'Associazione di volontariato “La Rocca nel Cuore”, avvenuta nel febbraio 2015, le prestazioni rese dagli associati sono assoggettabili al rispetto dei requisiti indicati dalla Sezione lombarda della Corte dei Conti nel parere reso nel luglio 2015

Vale la pena ricordare che questa Associazione come quella di “la Ruota di Mercurago”, in precedenza, sono state costituite sotto l'egida dell'Amministrazione comunale.

E' cosa nota che il Sindaco, non volendosi arrendere all'idea di non poter essere lui stesso a designare i componenti dei Comitati di Quartiere, nella seduta consiliare del 14 giugno 2012 si è prodotto in un esercizio di contorsionismo ideologico (ovvero come suole dirsi si è arrampicato sugli specchi per giustificare l'equivalenza sociale delle associazioni ai comitati di quartiere).

La delibera n° 56 avente per oggetto “Atto d'indirizzo in merito agli Istituti della Partecipazione dei cittadini alla vita politica della città di Arona” sancisce infatti
- la rinuncia all'istituzione dei Comitati di quartiere, dopo che Lui stesso ne aveva voluto l'inserimento nello statuto comunale, e acclara che “il concetto di Comitato di Quartiere dev'essere inteso e declinato come forma di libero associazionismo così come, peraltro, già declinato nell'art. 36 del vigente statuto”.

Questa giravolta ha inciso profondamente il rapporto relazionale nell'ambito della sua stessa maggioranza, evidenziando anche cinismo istituzionale.

E successive azioni al limite della legalità (una per tutte il finanziamento dell'offshore) hanno messo in mostra inoltre uno sfrenato egocentrismo.

In attesa di visionare i dati del bilancio assestato, sembrerebbe che il grossolano errore del finanziamento di quella manifestazione, mascherato inizialmente mediante le partite di giro, non sia stato ripetuto se la copertura delle spese della recente manifestazione delle Frecce Tricolori sia avvenuta tramite la sponsorizzazione di privati, ricompensati con un posto nel palchetto delle Autorità allestito per l'occasione in Rocca.

La marea umana, che ha assistito alle spettacolari evoluzioni aeree, ha gratificato sicuramente chi ha avuto l'iniziale idea e agli organizzatori va comunque dato atto che la città è stata tempestivamente ripulita.

Sarà però il tempo a stabilire se sia stato centrato l'obiettivo promozionale del ritorno economico della manifestazione sulla città.

Alla luce del sopra citato parere della Sezione lombarda della Corte di Conti, la prestazione resa dai volontari dell'Associazione “La Rocca nel cuore” potrebbe configurarsi come instaurazione surrettizia di una forma di lavoro non previsto dalla legge, quanto meno per i lavori di posa dell'impianto d'illuminazione della Rocca.

Nel sito comunale non è stata trovata infatti la delibera di approvazione della convenzione che la Corte dei Conti pone come requisito essenziale per lo svolgimento dell'attività dell'Associazione citata in favore del Comune.

E' stato possibile invece prendere visione della pubblicata delibera con la quale l'Amministrazione comunale ha proposto l'istituzione di un distaccamento in Rocca dello Stato Civile per la celebrazione di matrimoni (servizio proprio dello Stato Italiano che il Comune svolge come funzione delegata dello stesso).

Dalla riportata motivazione “al fine di aderire alle richieste locali” sembra quasi che l'Amministrazione sia incline a raccogliere “tutte” (?) le richieste che le pervengono, ma così non è.

E ne sono consapevoli quanti abitano in vicolo San Felino che da anni si lamentano per le condizioni disastrate della strada di accesso (ormai vicenda da Striscia la notizia).

E' pertanto immaginabile che volutamente non sia stata espressa la vera ragione perché diversamente risulterebbe poco comprensibile la localizzazione in Rocca di un servizio istituzionale dello Stato centrale, nel quale il Sindaco opera come Ufficiale di Governo e non come Capo dell'Amministrazione locale.

I Borromeo, stante le migliorie conservative apportate dal Comune al loro patrimonio e ulteriormente valorizzato dal posato impianto d'illuminazione, non avrebbero motivo per eccepire su questa discrezionalità esercitata dall'Amministrazione rispetto a quanto indicato al punto b) delle premesse del comodato, a meno che intendano sottrarre il luogo, in cui è nato il Santo di famiglia, alle contrapposizioni ideologiche esistenti nella società italiana a seguito della introduzione delle unioni civili nell'ordinamento legislativo italiano.

Sarebbe stato bel gesto se fosse stata l'Amministrazione stessa a preservarlo! Evidentemente la necessaria sensibilità mal si concilia con l'egocentrismo.

E questa stessa mancanza porterebbe ora a far pensare che l'assenza del gonfalone alla processione del Corpus Domini, dopo quella criticata alla processione dei Santi Martiri Aronesi, sia dovuta a inequivocabile scelta e non a ragioni finanziarie o organizzative, come in precedenza lasciato intendere dall'Amministrazione.

*già pubblicata in aronanelweb

Retrospettiva su Lido e dintorni.



Nel pomeriggio del 26 giugno 2010, fu entusiasticamente festeggiata -dopo decenni di abbandono ed incuria- la riapertura del lido e i giovani affiliati a SvarioGroup, ai quali l'Amministrazione -con il voto unanime del Consiglio Comunale- aveva affidata temporaneamente la gestione dell'area centrale con relativa spiaggia, contagiarono di gioiosa euforia il resto della popolazione.

Sembrò che la città avesse ritrovato improvvisamente la strada smarrita.

In quell'estate tutto induceva a pensare alla “sperimentazione in corso” di un modello economico di sviluppo, in cui si poneva attenzione al bene comune e ai codici etici della reciprocità, della fiducia e della relazione.

E non fu puro caso se nella seduta del 28 luglio 2010 il Consiglio Comunale con delibera n° 77 all'unanimità istituì il registro del servizio civico volontario comunale.

Come pure non si perse tempo per promuovere l'affidamento in gestione del fabbricato (bar dell'ex campeggio Broglia), presente nell'area del lido, per lo svolgimento di attività di ristorazione.
E con delibera n° 101 del 30 settembre 2010 il Consiglio Comunale approvò all'unanimità il disciplinare di gara per l'affidamento di quel fabbricato in concessione demaniale pluriennale migliorativa, finalizzata oltre che alla gestione ma preventivamente alla sua ristrutturazione edilizia.

Si fecero i conti senza l'oste” perché la gara espletata andò deserta e cosi pure la successiva.

Aldilà dell'esito negativo delle due gare corse comunque voce che fosse stata presentata al protocollo del Comune da parte di un cittadino un'offerta economica; l'Amministrazione, seppure incalzata sul punto, glissò sull'argomento.

Di ufficiale vi fu solamente la comunicazione dell'allora Assessore al patrimonio datata 29 novembre 2013 prot. N° 41131 in risposta ad una interrogazione consiliare scritta.

In questa si legge testualmente:
- “la demolizione del fabbricato ubicato al Lido di Arona è stata prevista in bilancio quale ipotesi subordinata all'espressione di un parere favorevole in tal senso da parte dell'Agenzia del Demanio”
- “in ogni caso, prima di addivenire ad una decisione saranno valutate le possibilità, ivi compresa quella di esperire un bando per la gestione dell'area che comprenda a carico dell'aggiudicatario gli oneri relativi all'intervento sul fabbricato (ristrutturazione o demolizione)”.

Si voleva dunque la demolizione del fabbricato.

Ma perché radere al suolo un fabbricato che, in assenza di pericolo per la pubblica incolumità, costituiva comunque un valore patrimoniale e anche ricordo per diversi cittadini degli anni giovanili trascorsi in quel luogo?

L'amletico dubbio non venne sciolto con la discussione della mozione consiliare, votata nella seduta del 15 aprile 2014 con delibera n° 7, con la quale era stato proposto di offrire il fabbricato del lido in comodato pluriennale ad un'Associazione di volontariato sociale, il cui statuto prevedesse lo svolgimento di attività sociali compatibili con il contesto ambientale circostante, interessata e disponibile a perseguire il graduale recupero edilizio dello stesso finalizzato allo svolgimento della propria attività sociale.

In verità l' allora assessore al turismo, incaricato a relazionare e discutere la mozione, non aggiunse nulla di nuovo rispetto all'obiettivo indicato nella comunicazione sopra menzionata.

La mozione fu rigettata senza farne conoscere il motivo e poco importò alla maggioranza consiliare compatta di cadere in contraddizione bocciando, alla prova dei fatti, il volontariato che pur aveva valorizzato in precedenza con l'istituzione dell'apposito registro..

Con quel voto il Sindaco e i suoi consiglieri mostrarono ancora una volta, se ve ne fosse stato bisogno, di considerare il proprio modo di essere, di sentire e di giudicare come l'unico possibile e valido in assoluto, manifestando d'essere miopi e/o poco illuminati per non cogliere che la prestazione resa gratuitamente dal volontario resta tale in qualunque ambiente e in tutte le finalità da conseguire .

Purtroppo la tendenza all'egocentrismo emerge anche dagli atti del secondo mandato della confermata Amministrazione .

Se il lido ancora oggi non è aperto al pubblico è conseguenza diretta di questa impostazione politica.

Nell'indetto bando di gara per l'affidamento della concessione demaniale relativa all'area spiaggia e a quella su cui insiste il fabbricato in questione, approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 settembre 2015 con delibera n° 41 e successivamente modificato con delibera consiliare n° 78 del 28 dicembre 2015, è manifesto appunto l' indirizzo egocentrico .

Esempio pertanto dimostrativo dei limiti e dei danni che l'egocentrismo ha e può produrre;
e poiché un vecchio proverbio evidenzia che “non è tutto oro ciò luccica”, sarebbe forse il caso di riflettere che “ neppure è oro ciò che cercano di rendere luccicante” e in questo caso è desumibile dalle due delibere sopra citate, peraltro precedute da un vistoso e non giustificato dietrofront della Giunta che:
- il 28 ottobre 2014 con delibera n° 111 inseriva nel piano triennale delle opere pubbliche 2015/2017 l'intervento “LIDO – Riqualificazione area e Ristrutturazione immobile” per un importo di 700 mila euro finanziato con proventi da privati e
- nella relazione illustrativa del bilancio di previsione per l'anno 2015, approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 2 luglio 2015 ne prevede semplicemente l'abbattimento.

Un ulteriore ed utile approfondimento di questa tendenza egocentrica potrebbe venire da un'analoga e prossima retrospettiva su “Rocca e dintorni”.



* già pubblicato su aronanelweb

domenica 24 luglio 2016

I platani di corso Berrini.



Non si conosce quale sia la ragione vera che abbia indotto l'Amministrazione comunale a imporre il senso unico in via Poli , piazza del Popolo e corso Marconi con direzione da nord a sud della città.

Sta di fatto che mentre l'entrata da nord (Vergante – Alto Verbano e Ossola) offre agli automobilisti quattro soluzioni alternative nell'ordine: via Poli per l'appunto, via San Carlo, viale Berrini e via Cantoni-Turati e Mazzini, l'uscita verso nord obbliga gli automobilisti a percorrere solamente il viale Berrini, il cui ultimo tratto è stato peraltro modificato di recente in doppio senso di circolazione, accessibile a sua volta solamente da via Liberazione o da via Martiri della Libertà.

A parità di auto, in entrata da nord ed uscita verso nord, diventa fisiologico il formarsi di code in viale Berrini.

Se ipotizziamo infatti che le quattro macchine, entrate rispettivamente dalle vie sopra indicate nella stessa ora o in ore differenti della medesima giornata, dovessero uscire contemporaneamente, transiterebbero in viale Berrini l'una in coda all'altra, ed è evidente che la lunghezza della coda sarà in misura esponenziale rispetto al numero delle macchine entrate, alle quali nel fine settimana si aggiungono che provengono dalla Lombardia e sono dirette a nord di Arona.

Diversamente il senso unico in direzione da sud a nord avrebbe equilibrato meglio il flusso automobilistico in uscita dalla città, senza creare pericolo d'immissione sul Sempione e garantendo maggiore visibilità nella curva d'innesto del corso Marconi con la piazza del Popolo.;

Benché questa indicazione fosse stata a suo tempo suggerita nel post “La svolta culturale per finalità turistiche”, per Sindaco e collaboratori “l'ascolto” assume valore solamente per catturare la benevolenza di soggetti in età avanzata nel corso della campagna elettorale.

Abituati ormai alle code nelle vie Veneto e Torino per l'entrata da ovest quelle che si verificheranno in viale Berrini non costituiranno più una sorpresa.

E fortunatamente per quanti abitano in questa strada l'inquinamento atmosferico degli scarichi delle automobili in transito non dovrebbe costituire motivo di preoccupazione.

Il sistema di clorofillazione dei platani esistenti nel viale sarà di grande aiuto per il rinnovo dell'aria da respirare; la loro piantumazione è opera ascrivibile ad Amministratori di un passato non recente, quando il bene comune, e non l'immagine propria, veniva posto al centro dell'azione amministrativa.

A proposito d'alberi e di clorofillazione viene in mente che, almeno sino ad oggi, non è stata data esecuzione alla mozione “Sistema arboreo di corso Europa. Pensiamo al futuro”, benché approvata all'unanimità del Consiglio comunale con delibera n° 80 del 28 luglio 2011, e il deteriorarsi dello stesso è sotto gli occhi di quanti colà passeggiano.

E poiché “gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra), espressione latina che sta ad indicare l'efficacia del tenere viva costantemente l'attenzione su azioni utili e bisogni sociali, c'è da scommettere, così come avvenuto per il ponte sul rio Veverino per il quale -dopo anni di pressione- l'Amministrazione recentemente ha riconosciuta la sua utilità e annunciata la prossima realizzazione, che uguale sorte toccherà al sistema arboreo di corso Europa.

E parlando di corso Europa non si può sorvolare sul fatto che oggi, a metà giugno ovvero in piena stagione estiva, il Lido resti ancora chiuso, nonostante sia stato annunciato -già da tempo - l'affidamento della gestione.

Eppure a voler dar credito alla disinvolta sicumera del confabulare di qualificati esponenti della maggioranza consiliare, fatto in un caldo pomeriggio della scorsa estate nel vagone di un treno, il Lido, il cui bando di gara avevano appena deliberato qualche giorno prima, sarebbe dovuto essere pronto sin dai primi mesi dell'anno in corso.

Ha trovato invece conferma il proverbio: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. E non sarebbe proprio male tenerlo presente soprattutto quando si vogliono imporre scelte che vanno ben oltre dell'interesse generale, come per la demolizione del casotto del Lido.

La demolizione citata, inserita nel bando per l'affidamento dell'area demaniale, merita una approfondita trattazione che verrà fatta e proposta prossimamente.

* già postato in aronanelweb

Le frecce tricolori di Pierino



Durante la lezione di Educazione Civica la Maestra chiede agli alunni: cosa sono le frecce tricolori e subito Pierino risponde: le frecce usate nelle gare ufficiali dalla Squadra Nazionale del tiro con l'arco.

Metaforicamente parlando sembrerebbero “avvelenate” quelle che in questo periodo si stanno tirando i primi cittadini dirimpettai di Arona ed Angera; il primo perché non ha certezza di beneficiare di un contributo finanziario da parte del Comune dirimpettaio che pure beneficia delle spettacolari evoluzioni aeree delle Frecce Tricolori (quelle doc), il secondo perché costretto a dover subire, pur se estraneo all'iniziativa, l'ondata di quanti dovessero liberamente scegliere di recarsi ad Angera e non ad Arona per godersi lo spettacolo.

Invero -per ironia della sorte- il lungo lago di Angera è punto d'osservazione molto favorevole per le acrobazie della pattuglia aereo-nautica, per cui è ragionevolmente comprensibile la preoccupazione di chi avverte il peso della responsabilità nel garantire la sicurezza ai cittadini con un adeguato servizio di vigilanza.

Per “ragioni di campanile” noi tifiamo ovviamente per Arona, pur tuttavia osserviamo e soprattutto ci chiediamo, dal momento che i panni sporchi si lavano in famiglia, perché mai, per questo evento unico nel suo genere, non sia prevalso e sia stato privilegiato quello spirito di condivisione e di collaborazione che pure emerge dalla delibera GC n° 16 del 25 gennaio 2011 avente per oggetto: Protocollo d'intesa fra il Comune di Arona e il Comune di Angera – atto d'indirizzo, finalizzato ad avviare una collaborazione continuata, mediante incontri periodici, per la riqualificazione unitaria dei rispettivi Castello e Rocca, e l'istituzione, anche in via sperimentale e limitata al periodo estivo, di corse serali di collegamento fra le due sponde per facilitare lo spostamento dei giovani.

Evidentemente:
- oggi è prevalso l'individualismo egocentrico e l'interesse particolare sulla comunione d'intenti e sull'interesse di una zona più vasta, ovvero quel modo di pensare e di fare che da tempo denunciamo e che per il quale l'altro è sempre nemico e non semplicemente avversario, che esprime le sue critiche, sempre e comunque, nell'interesse generale della collettività di cui fa parte,
- o diversamente la evidenziata delibera è stata ipocritamente formalizzata per conseguire, già allora, un'operazione di facciata.

I lettori, schierati e non, abituati comunque a riflettere e meditare, qualche utile spunto possono trarlo da quanto precede.


* già postato in aronanelweb

domenica 5 giugno 2016

Il Papa e Le Frecce tricolori.




Qualcuno sicuramente si chiederà cosa centri il Papa con le Frecce tricolori.

Per l'appunto, la domanda ce la siamo posta anche noi e la giriamo ai lettori.

La visita del Papa ad Arona è stata tirata in ballo come termine di paragone nella conferenza stampa di presentazione dell'evento del 2 luglio.

A chi e/o a cosa è servito o serve raffrontare due eventi per loro natura molto diversi e molto distanti nel tempo (domenica 4 novembre 1984 – sabato 2 luglio pv); molti giovani d'oggi non erano neppure nati nel 1984 e le condizioni socio-economiche del territorio sono oggi sostanzialmente differenti.

A noi, per contro, piacerebbe disporre di un metodo oggettivo sia per valutare, al momento della scelta, la capacità di attrazione esterna di questo -come di un qualsiasi altro- evento, come pure per valutarne l'impatto economico avuto sul territorio.

L'Amministrazione comunale, benché retta da persona che insegna economia nei corsi dell'UNI TRE, ha già glissato in passato sull'argomento , avendolo proposto noi stessi allorché sedevamo nei banchi del Consiglio comunale; il riproporlo adesso è fiato e tempo perso.

 Per cui, in linea di principio NON siamo contrari a manifestazioni anche importanti o "particolari" come può essere quella delle Frecce tricolori o come può essere stata quella dell'Offshore.

Come residenti in un territorio che amiamo e in cui paghiamo le tasse con lo scopo di conservarlo e, possibilmente, migliorarlo o al limite non rovinarlo, ci interessa e interessava però capire quali siano o fossero gli elementi di positività "oggettivi" per il territorio.

Se è vero che la maggior parte delle spese relative all'evento del 2 luglio sono coperte da "offerte" pur tuttavia ci sono un sacco di costi indiretti, che paghiamo noi contribuenti e che devono essere giustificate nel rendiconto, e giustificabili come valore.
 
A beneficio dei lettori segnaliamo inoltre che la Questura stima solitamente la presenza dei partecipanti alle pubbliche manifestazioni avendo per parametro -nel periodo estivo- quattro persone per metro quadrato e -nel periodo invernale- il minimo di due persone per metro quadrato; e poiché l'evento del 2 luglio ha per teatro una superficie assai vasta, predisponiamoci pertanto ad accogliere con benevolenza i numeri che verranno dati.

Manifestazioni del genere (come già l'offshore), benché promozionali per la città, non apportano, a nostro parere, benefici alla conversione del turismo “mordi e fuggi” in residenziale, obiettivo prioritario dell'Amministrazione Gusmeroli, a meno che non sia più tale e senza che ne sia stata fatta pubblica menzione.

Invero, certi commenti recenti sulla movida del fine settimana, che allontana sistematicamente i cittadini dal centro storico, e le azioni di contrasto indicate alimentano qualche dubbio in tal direzione.

Diffidando in buona sostanza dell'effervescenza comunicativa del Palazzo, siamo costantemente alla ricerca di indici e parametri, strumenti unici per la valutazione del benessere, della qualità della vita in città, della difesa, dell'occupazione etc.

Assistiamo per contro che, all'infuori dei parametri illustrativi del rendiconto d'esercizio, previsti dalle disposizioni ministeriali e compilati dalla Ragioneria comunale, l'Amministrazione non divulghi notizie se non rispondenti a un suo interesse particolare.

Ad esempio:
- dopo un anno dall'attivazione della casa dell'acqua avremmo letto ben volentieri i reports gestionali di questo nuovo servizio, ma non ne abbiamo trovato traccia nella relazione illustrativa del rendiconto ;

- come pure avremmo voluto disporre di un misuratore economico del reddito dei consiglieri comunali al fine di trarre utili indicazioni a conferma di valutazioni empiriche e/o epidermiche già fatte dai cittadini per meglio comprendere la ragione che differenzia sostanzialmente le due Amministrazioni Gusmeroli in relazione alla visione strategica istituzionale.

E ancora in tema di indicatori, avendo letto che motivo delle sedute del Consiglio Comunale tenute in immobili di proprietà privata sia l'intento di avvicinare la gente alla politica, ci piacerebbe capire come misurare -nel medio e lungo termine- il conseguimento di tale obiettivo, dal momento che manifesta un nobile intendimento, ma che nei fatti potrebbe rivelarsi bufala propagandistica.

Con contenuti non molto dissimili dalle ben note telepromozioni, sulla rete internet è stata promossa la seduta consiliare del 9 maggio; ed è manifesto e palese ormai che l'imbonitore istituzionale miri ad uno scranno parlamentare o regionale.

Non condividendo metodi di bassa lega per la promozione delle Istituzionali, per le quali nel passato si sono spese nobili ed illuminate figure, non ci resta che sedere in riva al fiume in attesa di misurare -nel medio periodo- il grado di conseguimento dell'obiettivo che l'Amministrazione comunale si è posta di recente.

L'avvicinamento della gente alla politica è per contro scontato, basta semplicemente promettere ed erogare contributi come si evince dallo spot promozionale della seduta consiliare del 9 maggio.

* già appostato in aronanelweb