“C'è
qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico;”
Questo verso del Pascoli parrebbe incipit appropriato per
avviare e sviluppare una riflessione sulla “convenzione”
che, quella con la Pro Loco in
particolare, costituisce in ambito comunale sicuramente
“qualcosa di nuovo oggi”, anzi “di antico”
considerato che -come istituto giuridico e strumento di lavoro- già
in precedenza era stato utilizzato dalla stessa Amministrazione
comunale.
Oggetto della riflessione non
è il suo contenuto, che pure si presterebbe ad essere
criticamente commentato a partire dall'art. 2 disciplinante -in modo
assai generico- il tacito rinnovo; come non lo sarebbe neppure il
contenuto dell'altra convenzione con l'AIB, dalla quale emerge “come
controparte” il profilo di un'Azienda fornitrice di prestazione di
servizi piuttosto che di Associazione di volontariato.
E non essendo “fatto assolutamente casuale” che entrambe
le convenzioni siano state approvate dalla G C nella seduta del 9
maggio, numerate rispettivamente con il n° 52 quest'ultima e con il
n° 55 quella della Pro loco, la riflessione verte a rendere
manifesto il movente recondito delle due scelte al fine di
evitare che dalla condivisibile narrativa di entrambe le delibere
il lettore sia indotto a chiedersi perché mai abbiano atteso
-irragionevolmente- così tanto tempo per adottarle.
Dopo le critiche mosse per anni alla determinazione ed attribuzione
di contributi da parte della Giunta mediante semplici atti
d'indirizzo interni (privi di motivazione e non pubblicati
all'albo), sarebbe stato persino gratificante poter considerare
oggi le convenzioni “punto d'arrivo” di un processo di
maturazione istituzionale.
Se così fosse stato il 9
maggio sarebbe stata adottata, come peraltro emerge da un parere
della Sezione Lombarda della Corte dei Conti, anche una
terza convenzione, quella con l'altra Associazione di
volontariato “La Rocca nel cuore”, utile a rendere pubblicamente
manifesto “chi fa che cosa” nell'omonimo
sito, ove sembrerebbe che diverse prestazioni si sovrappongono fra i
diversi soggetti operanti.
Chissà che venga fatto questo regalo alla collettività dopo gli
“incontri della speranza” avuti nella Grande Mela dalla
nostra delegazione comunale?
Per cui le due convenzioni approvate rispondono unicamente alla
necessità di non incorrere possibilmente in responsabilità
contabili, perché diversamente l'elargizione di quelle somme (100
mila euro per la Pro Loco e 40 -20+20- mila per
l'AIB) comporterebbe pesanti rischi finanziari.
Se le convenzioni rappresentano comunque “qualcosa di nuovo “,
dalla delibera n° 57 del 16 maggio scorso, avente per oggetto
“Determinazione tariffe vendita gadget saponette I Love Arona.
Anno 2017” emerge per contro “un modo di fare”
assomigliante -in senso figurativo- al volteggiare dell'aquilone
sospinto dal vento che non si sa da dove venga e dove vada.
Visto che il prezzo e le altre condizioni erano già stati fissati
dalla direttiva richiamata, pur se non pubblicata all'albo pretorio,
non si comprende bene se questa delibera sia finalizzata:
- a pubblicizzare ulteriormente i gadgets saponette e/o più
semplicemente
- per far conoscere al pubblico che ad Arona come a Roma
-nell'assumere le decisioni- si presta attenzione al grado di
parentela.
C'è da sperare:
- che la spesa dell'acquistato registratore di cassa, diversamente da
quanto avvenuto per l'acquisto della macchina traccialinee stradali
-inutilizzata-, venga almeno ammortizzata.
Cosi come infine c'è d'augurarsi
- che gli atti del Comune conseguenti alla -ormai prossima-
cessazione di Equitalia vengano assunti con criteri trasparenti e la
scelta definitiva “del nuovo soggetto” riscuotitore di
tasse e multe sia sottratta all'incontrollabile soffiare del vento.
*già postato in aronanelweb