Sabato 28 novembre al Palazzo dei Congressi era in programma  la
prima serata della rassegna operistica 2015 - 2016  promossa
dall'Amministrazione Comunale in collaborazione dell'Associazione
sinfonica Lirica Lombarda.
Il tabellone prevedeva un concerto di gala e la Cavalleria Rusticana
di Pietro Mascagni, compositore di punta del verismo lirico italiano.
Dopo i barbari accadimenti dello scorso 13 novembre  a Parigi era
occasione buona per testimoniare che la paura non condiziona il
nostro modo d'essere e le nostre attività di socializzazione
collettiva.
Così abbiamo rinunciato all'incontro con i soliti amici del sabato
sera e ci siamo diretti al Pala-congressi, arrivando giust'in tempo
per ascoltare la presentazione del programma teatrale e della serata.
E benché la sala desse l'idea, a prima vista, del tutto esaurito
abbiamo trovato posto senza dare disturbo a quanti erano già
comodamente seduti. 
L'orchestra non ha tardato a dare inizio al concerto e taluni brani
del repertorio ci hanno consentito di rivivere e rivedere con voli
pindarici i momenti e i luoghi in cui avevamo per la prima volta
udito ed apprezzato quelle melodie.  
Ma allorché il Coro lirico di Parma intonò  il “Va Pensiero” ,
benché in precedenza, quando era stato eseguito  dai soli
orchestrali, l'avessimo  fatto mentalmente, ci siamo lasciati
coinvolgere -sotto voce- dal canto e, come fatto dagli Ebrei  in
esilio, abbiamo elevato quel lamento nella speranza di poter vedere
un giorno la Gerusalemme celeste. 
Individuata fra i coristi una figura istituzionale locale, alcuni
passaggi dell'iniziale presentazione  ci hanno reso più
comprensibile l'intero contesto ambientale. 
Quella presenza  sul palcoscenico (teoricamente incompatibile,
essendo l'evento oneroso per il Comune), era giustificabile e
giustificata dal fatto che il coro, di cui è componente,  era di
supporto anche allo spettacolo teatrale.  
Comunque non c'era sfuggito, nelle settimane precedenti, che  quella
stessa figura,  a seguito della carica istituzionale conferitale dal
corpo elettorale, avesse correttamente rinunciato all'uso di locali
comunali per lo svolgimento della propria attività lavorativa,
trasferita in altro Istituto scolastico cittadino. 
Allorché  per la terza volta nel corso della stessa serata si levò,
in chiusura di spettacolo, il canto del “Va Pensiero”, il nostro
si è elevato
- a commemorare in primo luogo le vittime del  Bataclan e la
connazionale Valeria Solesin in particolare,  morta per aver voluto,
come noi, trascorrere ore di svago in un teatro;
- a unirsi in secondo luogo a quanti in quei giorni sostenevano con
la preghiera papa Francesco, inerme messaggero di pace in terra
d'Africa;
- a riconoscere in terzo luogo gratitudine a quanti si erano
prodigati per la buona riuscita dello spettacolo;
- a commiserare infine chi voleva far passare un messaggio ideologico
con quel pluri-ripetuto canto, stante l'ignobile appropriazione dello
stesso  come inno della Forza Politica, al momento maggiormente
rappresentativa nell'ambito dell'Amministrazione comunale. 
