lunedì 18 aprile 2016

Ecologia: cambiare dal di dentro.


Lo sversamento di un tracciante colorato (annunciato con l'informativa “busseremo alle porte di casa....” pubblicata su fb in “Sei di Arona se...”) è procedura usuale ed unica per verificare il regolare collegamento di uno scarico abitativo nella rete comunale.

Nulla da dire sulla iniziativa, doverosamente assunta dal Comune, stante i lavori in via di svolgimento lungo corso Marconi da parte di Acque Novara-VCO per porre fine agli episodici sversamenti di liquami inquinanti nelle acque lacuali, osservando comunque:
- l'eccessiva enfasi riservata alla comunicazione per un intervento sicuramente straordinario, che viene però eseguito quasi allo scadere del primo anno del secondo mandato dell'Amministrazione, e non del primo; e
- l'ingenerosa chiamata in causa delle Amministrazioni ancora precedenti alla stessa legge Galli del 1994, che ha introdotto nel sistema legislativo italiano il servizio idrico integrato, per la cui attuazione si è dovuto attendere ben oltre un decennio.

Riteniamo piuttosto che, dovendo costituire la difesa dell'ambiente un fatto culturale e spettando di conseguenza alla politica la formazione delle coscienze, quella comunicazione, – come già detto doverosa- abbia solamente assolto lo scopo informativo e non quello formativo.

Gli atti d'imperio vengono eseguiti, il più delle volte vengono però malamente accolti dai destinatari, che avvertono l'esigenza di avere del tempo per comprenderne a fondo le ragioni.

E poiché i lavori di corso Marconi sono stati già programmati da tempo l'Amministrazione avrebbe avuto il tempo necessario per far giungere anzitempo una comunicazione illustrativa dell'intervento da eseguire e nel contempo finalizzata a promuovere e far maturare “una cittadinanza ecologica” come prospettata nell'enciclica sulla cura della casa comune “Laudato sì” di papa Francesco.

Attenzione, questa, che avrebbe aiutato di sicuro a “costruire una cultura della vita condivisa e del rispetto di quanto ci circonda”.

E che sia necessario un nuovo approccio ai problemi dell'ambiente non sta di certo ai noi dirlo, dal momento che proprio tra i mali che affliggono il centro storico c'è anche l'abbandono di rifiuti da parte del popolo della notte.

Prima della riapertura di corso Marconi c'è il tempo necessario perché l'Amministrazione si faccia carico di affrontare in modo congruo anche quest'ultimo tema, non meno importante dell'inquinamento, sotto il profilo del rispetto dell'ambiente in genere.

Pensare a uno stile di vita urbano ecologicamente nuovo potrebbe costituire l'idea di un progetto da condividere fra tutte le parti sociali interessate, e sempre che però si abbia consapevolezza che il cambiamento parte da dentro di noi stessi. 

- già postato su sito aronanelweb

domenica 10 aprile 2016

L'effimero


Abituati dal Palazzo ad essere primi in Italia, siamo rimasti stupiti e sorpresi nel leggere su “La Stampa” di venerdì 12 febbraio che il miracolo della “moltiplicazione” dei turisti non avvenga ad Arona ma ad Iseo, dove Christo camminerà di nuovo sulle acque tra il 18 giugno e il 3 luglio pv, davanti ad una moltitudine di turisti interessati all'evento.

Trattasi ovviamente di Christo con l'acca, all'anagrafe Vladimirov Yavachev - Genio degli Impianti Effimeri.

Poiché il progetto dell'artista bulgaro risale al 2005 non ci stupirebbe se la notizia avesse colto di sorpresa anche chi nel Palazzo (aspirante a candidature politiche di rango), in attesa di trovare lo sponsor giusto, teneva in serbo l'idea di una camminata tra Arona ed Angera per strabiliarci prima delle elezioni politiche del 2018 o regionali del 2020.

Effimere sarebbe stato meglio che fossero state le chicanes di viale Baracca, giustificate come opera per la sicurezza stradale, che nei fatti si manifestano superflue e pregiudizievoli a transiti ingombranti.

Ironia -a parte- riconducibile al ricordo del rotolone, foglio di satira aronese, che vogliamo mantenere vivo e il cui menabò veniva predisposto proprio in questo periodo dell'anno, effimera non sarà invece l'illuminazione della Rocca annunciata anch'essa per giugno, e del cui impianto abbiamo già notato prove di funzionamento.

Anche se i numeri dei curiosi rispetto a quelli previsti per l'effimero del lago d'Iseo risulteranno, pur nel medio periodo, insignificanti, la Rocca illuminata costituirà occasione di richiamo e fonte di sostegno per l'economia locale; e di questo non possiamo che essere contenti e grati.

Dell'intervento però non si trova traccia negli atti del Comune, per cui nulla si sa sul finanziamento dei lavori: vi provvede direttamente la Famiglia Borromeo o, com'è molto probabile, uno sponsor ne ha assunto l'onere?

Solare è che le due tipologie di finanziamento hanno una differente ricaduta sul sito, dato in comodato al Comune sino al 2035; nella prima ipotesi è la proprietà ad intervenire sul proprio bene, nella seconda è la proprietà a beneficiare della miglioria apportata -per il tramite del Comune- al proprio bene.

Allorché avevamo responsabilità istituzionale fornimmo, in relazione ad altra sponsorizzazione e nella naturale sede del Consiglio Comunale, indicazioni (non recepite) per non restare schiacciati dal loro peso in caso di eventuale controllo contabile da parte dell'Organismo preposto, ritenendo che nella sponsorizzazione (benché estranea alla genesi contabile comunale) sussistano comunque i germi caratterizzanti il pubblico finanziamento, oggi siamo lieti di esclamare “chapeau” se all'inaugurazione dell'opera venisse anche semplicemente comunicata la disponibilità della proprietà a modificare prossimamente il regime giuridico di conduzione del sito da comodato in diritto di superficie.

Diversamente effimero ci apparirebbe l'impegno profuso dall'Amministrazione perché, come purtroppo abbiamo avuto prova in un recente passato, finalizzato ad un obiettivo individuale (neppure esplicitato) e non coincidente con l'interesse collettivo.

- già postato in aronanelweb.