martedì 30 giugno 2015

PRIMI PASSI

Giovedì 11 giugno nell'area adiacente alla chiesa di San Luigi, stante le favorevoli condizioni metereologiche, la seconda Amministrazione Gusmeroli ha mosso i primi passi con la convalida degli eletti, il giuramento del Sindaco, la comunicazione dei componenti della Giunta, la nomina del Presidente del Consiglio e la nomina della Commissione elettorale.

Se l'idea delle sedute consiliari itineranti sul territorio (ne sono previste altre a Mercurago domani sera e Dagnente) è finalizzata a fermare l'astensionismo elettorale, non può che essere condivisa e sostenuta.

Ma, avendola sperimentata anche la precedente Amministrazione con tre sedute fuori dal Palazzo Comunale, nel teatro San Carlo, nel parco di Villa Picco e nel salone della chiesa Tre Ponti la riproposizione, almeno per quanto riguarda la finalità sopra indicata, altro non è che la manifestazione di una euforia iniziale, comprensibile e giustificata, sulla quale con il passare del tempo farà premio la logica organizzativa.

Se l'ottimismo e l'impegno di Gusmeroli, profuso nel primo quinquennio, non è stato premiato -in termini numerici- con più voti rispetto a quelli ottenuti nel 2010, ci vuole -allora- ben altro per far tornare a votare gli elettori e non pare esistano protocolli terapeutici per curare questa grave malattia di cui è affetta al momento la democrazia.

Interessati a conoscere le ragioni della scelta di “San Luigi” per la prima seduta del Consiglio, avremmo dovuto leggerle su fb, per il cui accesso bisogna però chiedere preventiva amicizia, sicché abbiamo pazientato per leggerle sulla stampa locale, non avendone trovata traccia sul sito istituzionale.

Nella consapevolezza che le azioni e le decisioni odierne possono diventare -in futuro- metro di giudizio ci pare doveroso, pur rischiando di essere considerati “retrogradi”, evidenziare che una comunicazione sempre meno formale e rivolta prevalentemente alla platea di amici, non favorisce la credibilità dell'Istituzione-Comune, e non c'è da meravigliarsi se a votare vanno sempre meno elettori.

Sembrerebbe inoltre che l'astensionismo elettorale rifletta la tendenza, sempre crescente, nelle Civiche Amministrazioni, di motivare sempre meno -nei propri atti formali- le azioni messe in campo.

Non si sottrae a questo comportamento la recente nomina del Presidente del Consiglio comunale, per la quale non è stato motivato dalla odierna maggioranza consiliare il dietrofront che si evince dalla lettura del Verbale di deliberazione n. 75 del CONSIGLIO COMUNALE Seduta pubblica ordinaria di 1^ convocazione 11 NOVEMBRE 2014 OGGETTO GRUPPO CONSILIARE MISTO (ZIGGIOTTO, DI NATALE, CAVALLI) E GRUPPO CONSILIARE PD (ERRICO, TRAVAINI, VAGLIANI) - PROPOSTA DI MODIFICA ED INTEGRAZIONE ART. 18 "PRESIDENZA DEL CONSIGLIO" DELLO STATUTO COMUNALE, allorché l'omologa maggioranza con Voti favorevoli 16 Voti contrari / Astenuti 1 (Bocchetta) approvò la soppressione della figura del Presidente del Consiglio, proposta dai due gruppi di minoranza; e poiché quel voto congiunto con la minoranza, unico in tutto il quinquennio amministrativo, era denso di significato politico, per disattendere quella posizione il Sindaco o il Capo Gruppo di maggioranza avrebbe dovuto fornire una motivazione al mutato orientamento, soprattutto perché il voto del 31 maggio aveva premiato la continuità amministrativa.

Non sfugge però che la responsabilità dell'astensionismo ricada anche e soprattutto sulle organizzazioni politiche locali, le quali non possono pensare di indurre i cittadini a votare con qualche sporadica iniziativa nel periodo della campagna elettorale.