Lo sversamento di un tracciante colorato (annunciato con
l'informativa “busseremo alle porte di casa....”
pubblicata su fb in “Sei di Arona se...”) è procedura
usuale ed unica per verificare il regolare collegamento di uno
scarico abitativo nella rete comunale.
Nulla da dire sulla iniziativa, doverosamente assunta dal Comune,
stante i lavori in via di svolgimento lungo corso Marconi da parte di
Acque Novara-VCO per porre fine agli episodici sversamenti di liquami
inquinanti nelle acque lacuali, osservando comunque:
- l'eccessiva enfasi riservata alla comunicazione per un intervento
sicuramente straordinario, che viene però eseguito quasi allo
scadere del primo anno del secondo mandato dell'Amministrazione, e
non del primo; e
- l'ingenerosa chiamata in causa delle Amministrazioni ancora
precedenti alla stessa legge Galli del 1994, che ha introdotto nel
sistema legislativo italiano il servizio idrico integrato, per la cui
attuazione si è dovuto attendere ben oltre un decennio.
Riteniamo piuttosto che, dovendo costituire la difesa dell'ambiente
un fatto culturale e spettando di conseguenza alla politica la
formazione delle coscienze, quella comunicazione, – come già
detto doverosa- abbia solamente assolto lo scopo informativo e non
quello formativo.
Gli atti d'imperio vengono eseguiti, il più delle volte vengono però
malamente accolti dai destinatari, che avvertono l'esigenza di avere
del tempo per comprenderne a fondo le ragioni.
E poiché i lavori di corso Marconi sono stati già programmati da
tempo l'Amministrazione avrebbe avuto il tempo necessario per far
giungere anzitempo una comunicazione illustrativa dell'intervento da
eseguire e nel contempo finalizzata a promuovere e far maturare “una
cittadinanza ecologica” come prospettata nell'enciclica sulla
cura della casa comune “Laudato sì” di papa Francesco.
Attenzione, questa, che avrebbe aiutato di sicuro a “costruire
una cultura della vita condivisa e del rispetto di quanto ci
circonda”.
E che sia necessario un nuovo approccio ai problemi dell'ambiente non
sta di certo ai noi dirlo, dal momento che proprio tra i mali che
affliggono il centro storico c'è anche l'abbandono di rifiuti da
parte del popolo della notte.
Prima della riapertura di corso Marconi c'è il tempo necessario
perché l'Amministrazione si faccia carico di affrontare in modo
congruo anche quest'ultimo tema, non meno importante
dell'inquinamento, sotto il profilo del rispetto dell'ambiente in
genere.
Pensare a uno stile di vita urbano ecologicamente nuovo
potrebbe costituire l'idea di un progetto da condividere fra tutte
le parti sociali interessate, e sempre che però si abbia
consapevolezza che il cambiamento parte da dentro di noi stessi.
- già postato su sito aronanelweb