mercoledì 3 gennaio 2018

Desiderio natalizio.



Dicembre, Natale : tempo di letterine a babbo natale, tempo di esprimere desideri per il nuovo anno.

Ne esprimiamo qualcuno.

Sembra ormai certo che le elezioni politiche nazionali si svolgeranno a marzo e che, per sua stessa ammissione, il Sindaco parteciperà a questa kermesse, la cui legittima aspettativa covava da tempo, anche se non apertamente manifestata.

Non vi erano dubbi che il suo, non comune, dinamismo traesse forza da questo celato desiderio.

Gli facciamo gli auguri, ma non ci è facile dimenticare che ha finanziato nel corso dei due mandati elettorali l'attività comunale con l'entrata tributaria a carico soprattutto di pensionati e lavoratori subordinati e autonomi.

Avendo già contribuito abbondantemente per la causa, il ceto medio guarda all'evento di marzo, come i velisti alla boa, per ottenere dal prossimo anno un alleggerimento dell'addizionale irpef, che costituirebbe -a livello locale- misura utile a rallentare la tendenza di ampliamento della forbice fra ricchi e poveri.

Inoltre, com'è facilmente rilevabile dai rendiconti annuali, la concessione di contributi, che si prestano bene a sottendere finalità propagandistiche, ha procurato l'esponenziale aumento dei “trasferimenti” fra gli interventi della spesa; l'alleggerimento fiscale procurerebbe una diversa perequazione sociale, mettendo in condizione i contribuenti di destinare autonomamente la quota del loro prelievo tributario .

Se, come sarà assai probabile, l'auspicio di questa misura resterà disattesa (dato che della diminuzione del carico fiscale -anche a livello nazionale- tutti ne parlano ma nessuno ha la forza di realizzarlo), auspichiamo in subordine maggiore trasparenza nell'azione amministrativa.

Ci ha incuriosito il ringraziamento fatto recentemente dall'Assessore ai Servizi Sociali per la sponsorizzazione al suo sostegno all'iniziativa di condanna alle violenze subite dalle donne, promossa da un organismo esterno al Comune.

Ne abbiamo dedotto che la pratica di ricorrere alle sponsorizzazioni da parte di associazioni che beneficiano di contributi annuali erogati dal Comune, comparse per la prima volta in occasione dell'Arco di Palmira, si stia velocemente diffondendo anche tra gli assessorati.

Vivendo in un'epoca affetta da narcisismo, è facile immaginare che, in vista del prossimo rinnovo dell'Amministrazione, gli aspiranti alla carica di Sindaco abbiano interesse ad acquisire maggiore visibilità.

Dopo il pacchiano errore commesso dall'Amministrazione in occasione dell'organizzazione del motoshow, per la cui copertura finanziaria -volendo far passare il messaggio che il Comune non avrebbe sostenuto alcun costo- si era avvalsa della collaborazione di un'associazione alla quale erogava ed eroga annualmente contributi, il ricorso alla sponsorizzazione da parte di associazioni che ricevono contributi annuali si manifesterebbe oggi metodo raffinato, altamente rischioso, ma soprattutto caliginoso per evitare critiche all'impiego di soldi pubblici in iniziative ad alto valore autoreferenziale.

Elargizioni finanziarie fatte al Comune da di chi riceve contributi annuali dallo stesso non sono assolutamente trasparenti, trattandosi di movimentazione di denaro fra due medesimi soggetti, poco intellegibile pur se apparentemente ineccepibile,

La solarità dell'azione costituisce priorità assoluta per i pubblici Amministratori.

Cogliamo l'occasione per formulare a chi legge auguri per le ormai imminenti festività natalizie e d'inizio d'anno.

* già postato in aronanelweb

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Comunicato:  per l'immediato futuro non verranno elaborati nuovi elzeviri. 
Stante il clima che si respira dopo l'avvenuto scioglimento della Camera dei senatori e dei deputati proseguire nell'impegno sociale, portato avanti nei civici confini dell'umana sobrietà, rischia d'essere visto, letto ed interpretato in malo modo. 
Coerenza e Trasparenza esigono che, prima di essere pretese e rivendicate come qualità altrui, siano  individualmente mostrate come qualità personali.
 

TARI e ...non solo.


L'approssimarsi dell'ultima scadenza fiscale dell'anno ci induce a svolgere qualche considerazione sulla TARI, il cui gettito, com'è oramai chiaro ai cittadini, costituisce il corrispettivo del servizio di smaltimento dei rifiuti.

Ora che viene perseguita con determinazione (almeno così si spera) la differenziazione dei rifiuti
sembrerebbero maturi i tempi per trasformare la “tassa” in “corrispettivo”, ovvero abbandonare il regime “ tributario” della tassa per quello più “liberista” dell'applicazione del corrispettivo, strumento più confacente alla gestione del servizio.

Non comprendiamo invero il perché sia il Legislatore nazionale che regionale (lo smaltimento dei rifiuti è materia di competenza delle Regioni) mantenga ancora in vigore la facoltà dei Comuni di optare per uno dei due regimi, procurando così ai cittadini non poca confusione in occasione di pronunce giurisprudenziali in materia.

E il recapito a casa dell'avviso di pagamento della TARI, con gli allegati bollettini precompilati, tramite il servizio postale, procedura sicuramente gradita ai cittadini rispetto alla ormai superata notifica delle cartelle esattoriali, rappresenta nei fatti il primo passo per lasciarsi definitivamente alle spalle il regime tributario.

Incamminatisi sulla strada della differenziazione spinta dei rifiuti, il menzionato avviso di pagamento dev'essere coerentemente strutturato con il percorso intrapreso.

Sicché dall'importo da pagare, indicato nell'avviso, deve necessariamente emergere il valore della quota fissa, determinata applicando alla superficie dell'alloggio e dei locali di pertinenza le tariffe per unità di superficie parametrate al numero degli occupanti, e il valore della quota variabile, costituita da un un valore assoluto rapportato al numero degli occupanti.

Queste informazioni, riportate nell'avviso di pagamento come già altri Comuni fanno, favorirebbero una riflessione dell'utente sul vantaggio che può trarre, differenziando bene e meglio i rifiuti di casa.

Modificare dunque la comunicazione della TARI, al momento puramente indicativa dell'importo da pagare pur se distinto per abitazione e pertinenze, costituirebbe un utile stimolo a spingere sempre più le famiglie alla differenziazione dei rifiuti (la cui percentuale, ancora bassa, non qualifica Arona come comune virtuoso) e renderebbe maggiormente trasparente il calcolo della somma dovuta.

Avendo già, nel precedente scritto, ironizzato sulla locuzione “cultura della legalità”, che compare nella delega del reintegrato assessore, ci pare ora utile, in relazione a quest'ultima considerazione, puntualizzare che “cultura della legalità” è essenza naturale, di cui tutti siamo allo stesso tempo produttori e consumatori; questa, nel tessuto sociale di un territorio, si propaga unicamente col “dare l'esempio” e attraverso “l'emulazione”, di sicuro non per “imposizione”.
* già postato in aronanelweb

COMICITA' .



Da giorni la squadra che amministra e governa la città è tornata ad operare a ranghi completi, essendo stata ricomposta -dopo quasi due mesi- sia numericamente ed anche nominativamente.

Ricomposizione della Giunta Comunale istituzionalmente ineccepibile, che segnala il “sereno”, tornato nei rapporti del gruppo della Lega in Comune.

Il comunicato stampa della “lieta novella” offre però qualche spunto di comicità, che non esitiamo a condividere con il lettore, stante gli effetti benefici che l'ilarità procura al benessere e alla salute dell'uomo.

Scaramantica appare la scelta del 2 novembre come data per comunicare la nomina del “nuovo” assessore comunale; eppure il tempo a disposizione per farlo non gli era mancato prima e non gli sarebbe mancato dopo .

Parlare di “confronto sincero” in ambito politico è linguaggio farisaico, perché l'esperienza ci porta di fatto ad evocare il “rincorrersi tra cane e gatto o fra gatto e topo”.
E benché le tre righe finali del comunicato stampa offrono pure un utile indizio per individuare chi fra i due soggetti “a confronto” sia stato il cane, il gatto o il topo, abbiamo la pazienza necessaria per spettare che siano le prossime scelte strategiche della Giunta a svelarcelo; ricordiamo bene la materia e l'argomento su cui si è consumato lo strappo.

Assai carico di comicità è il riferimento alla “ cultura della legalità” nella nuova delega conferita.

E spieghiamo il perché di questa gigantesca bufala.

Come si fa a dare credito a una simile manifestazione di volontà quando il delegante stesso non dà evasione alle richieste di accesso agli atti in base al regolamento da lui stesso deliberato (per info: è stato abbondantemente superato il tempo utile per la consegna di copia delle dimissioni rassegnate dall'assessore reincaricato, da noi richiesta); e..... come fa lo stesso a rimanere all'interno della gestione del Palazzo dei Congressi?

Ed ancora, come possono i cittadini credere all'intenzione di diffusione di una cultura della legalità quando il delegato stesso, con talune sue precedenti dichiarazioni sulla movida nel centro storico, ha già dimostrato di ignorare, sminuire l'esistenza del fenomeno ( forse per non ammettere pubblicamente di non disporre di risorse adeguate per affrontarlo).

Da parte nostra, senza rinverdire vecchi fatti inerenti contravvenzioni per divieto di sosta elevate in ore serali in quel di Dagnente, siamo profondamente scettici che il delegato possa essere “l'uomo giusto” per un adeguato approccio alla missione affidatagli in delega.

Nonostante ci risponderanno per l'ennesima volta che noi non capiamo e non conosciamo la realtà,
non avremo difficoltà comunque a riconoscere sbagliato questo pregiudizio se, in punto di legalità, i risultati raggiunti sul territorio ci smentiranno; nell'interesse della collettività ci auguriamo che ciò possa accadere.

Solo allora avvaloreremo che l'odierno slogan “cambiare il mondo si può” non sia stato solamente una trovata da propaganda elettorale, abbondantemente cosparsa di balsamo autoreferenziale.

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IL BICCHIERE.



Il recupero della Torre mozza è ora reale e non c'è motivo alcuno per non rallegrarsi dell'obiettivo conseguito.

Benché critici verso il Palazzo dimostreremmo assenza di buon senso se non riconoscessimo che per il turismo locale la Torre sarà un valore culturale; diamo merito a quanti si sono spesi per il raggiungimento di questo risultato.

E se non manifestassimo pubblicamente questo sentimento, perderemmo una favorevole occasione: -per testimoniare che “l'altro” non è avversario, da demonizzare sempre e comunque, né tanto meno nemico, ma semplicemente soggetto portatore di idee, alcune buone e altre meno e
-per ricordare che (come da altri autorevolmente sostenuto) le critiche, anche se non gradite, sono “il sale” della democrazia.

Non abbiamo preso parte comunque all'inaugurazione della Torre perché del bicchiere costituisce la superficie esterna legata unicamente all'immagine; per nostra innata propensione prestiamo interesse e attenzione “a come e di cosa” verrà riempito l' interno del bicchiere.

Parlando “di contenuti del bicchiere” e “di sale della democrazia” torna utile evidenziare che:

1. avevamo accolto in modo positivo l'istituzione dell'ufficio decentrato del servizio di stato civile in Rocca per la celebrazione dei matrimoni (delibera GC n° 55 del 7 giugno 2016) , ma se, come recentemente accaduto, per l'assenza di stanze disponibili nel palazzo di città diventasse prassi per celebrare i matrimoni comunque nella sede decentrata, quel giudizio va riveduto o meglio valutato.

2. il rifacimento quasi generalizzato dei marciapiedi della città manifesta una ventata di buona amministrazione, ma mette -ancora di più- in evidenzia l'impotenza o l'esistenza di un vincolo, che impedisce alla Giunta di dare attuazione alla sua prima decisione in materia, riguardante la costruzione di un marciapiede in via Pasubio (delibera n° 184 del 10 dicembre 2013).

3. l'assunzione delibera CC n° 2 del 22 febbraio scorso con la quale si recepiva il nuovo indirizzo legislativo in regime di accesso più ampio agli atti aveva data l'impressione che la trasparenza amministrativa si fosse maggiormente rafforzata nel Palazzo; purtroppo abbiamo direttamente appurato che così non è.
La nostra richiesta di ottenere copia delle dimissioni dell'ex assessore dott. Matteo Polo Friz avanzata tramite pec in data 26 settembre, rimane ancora inevasa nonostante il sollecito fatto in data 10 ottobre.

Che “gatta ci cova”, se fino ad oggi non si è neppure proceduto alla di Lui sostituzione a poco meno dii due mesi dalle rassegnate dimissioni ?


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Che tristezza !




La pubblicazione all'albo pretorio della delibera del CC n° 54 del 2 ottobre avente per oggetto:
LEGGE N. 106/2011 “PRIME DISPOSIZIONI URGENTI PER L’ECONOMIA” – RICHIESTA DI
AUTORIZZAZIONE AL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA RICHIESTO DA “LIDL ITALIA S.R.L.” PER INTERVENTO IN VIA VITTORIO VENETO ANGOLO VIA MONTE ZEDA DI PROPRIETA’ DELLA SOCIETA’ “FINBRICO S.R.L.” consente di svolgere altre ulteriori considerazioni che in precedenza non avevamo potuto fare, non avendo conoscenza del testo della proposta all'esame ed approvazione del Consiglio comunale.

A lettura avvenuta, confermiamo quanto già scritto prima sull'argomento sotto il titolo “La frittata” che, sul punto, non era in contrasto con la depositata proposta di non accogliere la richiesta della società “LDL Italia srl e della “Finbrico srl perché non rispondente alle finalità della legge n° 106/2011 e perché avrebbe compromesso “l'attuazione del piano particolareggiato vigente”.

Aldilà dall'aver fatto inserire nell'odg del Consiglio comunale un argomento (già etichettato come non accoglibile), ci chiediamo ora cosa abbia spinto il Sindaco a dichiarare -nel corso della discussione- che l'area verrà acquistata dal Comune.

Perché mai all'improvviso è emerso un interesse per quell'area, che il Comune riavrà con l'attuazione del Piano Particolareggiato vigente?

Per quale ragione un tale interesse non fu manifestato allorché - sotto elezioni- la Finbrico non rinnovò più il comodato d'uso dell'area, che il Comune da anni deteneva in possesso e benché questa decisione evidenziasse un grave pregiudizio per le uscite di sicurezza dell'attiguo complesso scolastico?

Non cogliamo al momento il senso e la logica sottesi in questo annuncio.

Se avevamo definito “frittata” l'inserimento dell'argomento in questione nell'odg del Consiglio comunale del 2 ottobre, la manifestata intenzione d'acquisto dell'area nel corso del dibattito consiliare ci spinge a pensare ora, addirittura, ad uno “pastrocchio”.

Che tristezza !

A procurarci una tale sofferenza è il voto compatto (sic!) espresso sul punto dalla maggioranza consiliare, che peraltro -a distanza di qualche giorno- segue quella causata dalla soppressione di due stalli di sosta in via Paleocapa avanti alla cartoleria Preti, che il Comune non ha neppure motivato in un atto pubblico.

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Sponsorizzazione e Trasparenza.



Sapere che altri cittadini, soprattutto se giovani, siano attenti a quanto accade sul territorio è fatto incoraggiante e motivo di per sé gratificante per continuare nell'impegno sociale in difesa della giustizia e della verità.

Ci riferiamo alle considerazioni emerse nei giorni scorsi, ma subito dopo rimosse, su un sito locale in merito alla soppressione di due posteggi davanti alla cartoleria Preti “storico esercizio commerciale locale” in via Paleocapa.

A prescindere dal pregiudizio dannoso procurato agli esercizi della via, che potrebbero rivendicarlo giudiziariamente, notorio è quanta sia elevata la domanda di sosta in quella parte di città, ove peraltro a poca distanza ci sono le Poste e alcune banche.

Abbiamo provato attraverso la consultazione degli atti in pubblicazione a conoscere le ragioni di questa scelta apparentemente insensata, ma non abbiamo trovato alcun provvedimento; eppure -a nostro giudizio- sarebbe stato quanto mai necessario farne conoscere ai cittadini il motivo, dal momento che è stata modificata “in peggio” per la collettività una situazione di mobilità automobilistica da tempo consolidata.

Il silenzio del Palazzo sul punto è grave, non è giustificabile e procura indirettamente pregiudizio anche all'immagine di altri soggetti.

Ad ogni buon conto, con volo pindarico, riteniamo utile evidenziare che il risultato delle sponsorizzazioni (sostantivo molto spesso usato nelle comunicazioni del Palazzo) si concretizza nella realizzazione di un'economia di bilancio totale o parziale, rispetto alla previsione di spesa -in relazione alla totale o parziale acquisizione del previsto risultato da parte dello sponsor - senza oneri per l'ente ( art. 2 comma primo, secondo periodo, del regolamento sulle sponsorizzazioni).

La vicenda sopra evidenziata offre lo spunto per richiamare l'attenzione -di chi ha orecchie per intendere- che per “ente” in senso lato si intende anche la “collettività”.

Cogliamo l'occasione per evidenziare che per l'Arco di Palmira, a differenza di quanto avvenuto per Aronairshow, non si conosce ancora il costo complessivo dell'evento e l'entità delle singole sponsorizzazioni.

I cittadini hanno il diritto di sapere chi siano stati i “benefattori” del Comune nella realizzazione di quell'iniziativa per aver modo, se del caso, di valutare singolarmente e discrezionalmente il successivo operato di chi l'amministra.

La trasparenza nella Pubblica Amministrazione, ci piace ricordarlo, non è un optional ma un diritto – dovere.

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La frittata.



La frittata politica ed amministrativa è stata fatta ed anche servita; alludiamo -in senso metaforico- ai due argomenti in materia urbanistica inseriti nell'odg del convocato Consiglio comunale di lunedì 2 ottobre pv.

Di questa -benché distanti dal locale cucina del Palazzo- cogliamo ugualmente l'odore sgradevole delle stoltezze con cui è stata preparata e servita dagli improvvisati cuochi della Lega Nord.

Prima stoltezza: mancanza di coerenza e di correttezza istituzionale.

Dopo mesi di incontri e confronti dell'Assessore all'urbanistica, oggi dimissionario, congiuntamente al Sindaco con tecnici e fiduciari dei soggetti economici che compaiono nello oggetto dei due argomenti sopra menzionati, il Consiglio Comunale ha approvato nella seduta del 18 ottobre 2011 l'atto n° 161 rendendo in tal modo operativo il Piano Particolareggiato Br 18 finalizzato soprattutto a riportare nella disponibilità del Comune l'area dell'ex campo sportivo di via Monte Zeda.

Il piano è ancora oggi valido, pur se resta in attesa di attuazione.

Con le due proposte odierne la evidenziata delibera verrebbe -di fatto- disattesa, senza aver anzitempo fatto conoscere ai cittadini le eventuali difficoltà sopraggiunte e senza aver proceduto conseguentemente alla revoca dello stesso piano.

Coerenza e correttezza avrebbero dovuto suggerire un comportamento maggiormente istituzionale nel difendere, in primo luogo, quella decisione alla cui formazione hanno preso parte consiglieri, che non rivestono più la qualifica, e nel riesaminare pubblicamente i limiti dell'allora proprio operato.

Seconda e terza stoltezza: spregiudicatezza e assenza di garbo istituzionale.

Sottoporre all'esame e all'approvazione dell'assemblea consiliare i due menzionati argomenti con l'assessore, che li ha studiati, approfonditi e proposti, dimissionario è un modo di operare -a dir poco- spregiudicato e privo di un pur minimo riguardo verso chi prossimamente sarà delegato a dare continuità a quell'operato.

Questi dovrà portare il peso della responsabilità dell'adottata decisione senza essere stato messo in condizione di assumerselo consapevolmente.

Rinviarne la trattazione dopo l'avvenuta nomina del nuovo assessore all'urbanistica non avrebbe comportato, sul piano pratico, alcunché di negativo verso la comunità e verso gli stessi proprietari delle due aree in questione.

Dal rinvio avrebbe tratto beneficio soprattutto ed unicamente la trasparenza operativa; ma questa assume valore solamente quando riguarda il comportamento degli altri e non quello proprio.

Quarta stoltezza: egocentrismo incontenibile

Il Sindaco
prima, temendo ripercussioni negative per le sue manifestate aspirazioni parlamentari, resiste alle proposte urbanistiche presentate dall'assessore collaboratore, che indispettito sbatte la porta, dimettendosi;
successivamente, dopo aver preso tempo con la manifestata pubblicamente intenzione di rivedere il carico delle deleghe del dimissionario e immaginando forse di poter ugualmente limitare i temuti danni, avalla le proposte urbanistiche pur di liberarsi di uno scomodo collaboratore.

Ancora pur essendo passati alcuni anni non si è spenta l'eco della nomina ad assessore del fratello nella rapida sostituzione di altro assessore critico nei suoi riguardi.

Lo scontro -questa volta- tutto interno alla Lega Nord non è fatto assolutamente di poco conto, sotto il profilo politico locale.

* postato in aronanelweb