Sapere
che altri cittadini, soprattutto se giovani, siano attenti a quanto
accade sul territorio è fatto incoraggiante e motivo di per sé
gratificante per continuare nell'impegno sociale in difesa della
giustizia e della verità.
Ci riferiamo alle considerazioni emerse nei giorni scorsi, ma subito
dopo rimosse, su un sito locale in merito alla soppressione di due
posteggi davanti alla cartoleria Preti “storico esercizio
commerciale locale” in via Paleocapa.
A prescindere dal pregiudizio dannoso procurato agli esercizi della
via, che potrebbero rivendicarlo giudiziariamente, notorio è
quanta sia elevata la domanda di sosta in quella parte di città,
ove peraltro a poca distanza ci sono le Poste e alcune banche.
Abbiamo provato attraverso la consultazione degli atti in
pubblicazione a conoscere le ragioni di questa scelta apparentemente
insensata, ma non abbiamo trovato alcun provvedimento; eppure
-a nostro giudizio- sarebbe stato quanto mai necessario farne
conoscere ai cittadini il motivo, dal momento che è stata
modificata “in peggio” per la collettività
una situazione di mobilità automobilistica da tempo consolidata.
Il silenzio del Palazzo sul punto è grave, non è giustificabile e
procura indirettamente pregiudizio anche all'immagine di altri
soggetti.
Ad ogni buon conto, con volo
pindarico, riteniamo utile evidenziare che il risultato delle
sponsorizzazioni (sostantivo molto spesso usato nelle
comunicazioni del Palazzo) si concretizza nella realizzazione di
un'economia di bilancio totale o parziale, rispetto alla previsione
di spesa -in relazione alla totale o parziale acquisizione del
previsto risultato da parte dello sponsor - senza oneri per l'ente (
art. 2 comma primo, secondo periodo, del regolamento sulle
sponsorizzazioni).
La vicenda sopra evidenziata offre lo spunto per richiamare
l'attenzione -di chi ha orecchie per intendere- che
per “ente”
in senso lato si intende anche la “collettività”.
Cogliamo l'occasione per
evidenziare che per l'Arco di Palmira, a differenza di quanto
avvenuto per Aronairshow, non si conosce ancora il costo complessivo
dell'evento e l'entità delle singole sponsorizzazioni.
I cittadini hanno il diritto di
sapere chi siano stati i “benefattori” del Comune nella
realizzazione di quell'iniziativa per aver modo, se del caso, di
valutare singolarmente e discrezionalmente il successivo operato di
chi l'amministra.
La trasparenza nella Pubblica Amministrazione,
ci piace ricordarlo, non è un optional
ma un diritto – dovere.
* già postato in aronanelweb