mercoledì 3 gennaio 2018

Sponsorizzazione e Trasparenza.



Sapere che altri cittadini, soprattutto se giovani, siano attenti a quanto accade sul territorio è fatto incoraggiante e motivo di per sé gratificante per continuare nell'impegno sociale in difesa della giustizia e della verità.

Ci riferiamo alle considerazioni emerse nei giorni scorsi, ma subito dopo rimosse, su un sito locale in merito alla soppressione di due posteggi davanti alla cartoleria Preti “storico esercizio commerciale locale” in via Paleocapa.

A prescindere dal pregiudizio dannoso procurato agli esercizi della via, che potrebbero rivendicarlo giudiziariamente, notorio è quanta sia elevata la domanda di sosta in quella parte di città, ove peraltro a poca distanza ci sono le Poste e alcune banche.

Abbiamo provato attraverso la consultazione degli atti in pubblicazione a conoscere le ragioni di questa scelta apparentemente insensata, ma non abbiamo trovato alcun provvedimento; eppure -a nostro giudizio- sarebbe stato quanto mai necessario farne conoscere ai cittadini il motivo, dal momento che è stata modificata “in peggio” per la collettività una situazione di mobilità automobilistica da tempo consolidata.

Il silenzio del Palazzo sul punto è grave, non è giustificabile e procura indirettamente pregiudizio anche all'immagine di altri soggetti.

Ad ogni buon conto, con volo pindarico, riteniamo utile evidenziare che il risultato delle sponsorizzazioni (sostantivo molto spesso usato nelle comunicazioni del Palazzo) si concretizza nella realizzazione di un'economia di bilancio totale o parziale, rispetto alla previsione di spesa -in relazione alla totale o parziale acquisizione del previsto risultato da parte dello sponsor - senza oneri per l'ente ( art. 2 comma primo, secondo periodo, del regolamento sulle sponsorizzazioni).

La vicenda sopra evidenziata offre lo spunto per richiamare l'attenzione -di chi ha orecchie per intendere- che per “ente” in senso lato si intende anche la “collettività”.

Cogliamo l'occasione per evidenziare che per l'Arco di Palmira, a differenza di quanto avvenuto per Aronairshow, non si conosce ancora il costo complessivo dell'evento e l'entità delle singole sponsorizzazioni.

I cittadini hanno il diritto di sapere chi siano stati i “benefattori” del Comune nella realizzazione di quell'iniziativa per aver modo, se del caso, di valutare singolarmente e discrezionalmente il successivo operato di chi l'amministra.

La trasparenza nella Pubblica Amministrazione, ci piace ricordarlo, non è un optional ma un diritto – dovere.

* già postato in aronanelweb