mercoledì 3 gennaio 2018

SEMPRE più LEGA-TI.



Sarebbe -quasi sicuramente- passata inosservata l'adesione alla Confederazione delle Provincie e dei Comuni del NORD con sede a Bergamo, decisa dal Consiglio Comunale nella seduta del 20 giugno us davanti a uno sparuto pubblico, nonostante l'oculata scelta della sede dell'AIB a Montrigiasco, se “la Stampa” non avesse messo in evidenza la posizione dei gruppi di minoranza, decisamente critica quella dei tre consiglieri riconducibili alla Lista Civica e quella più morbida dei due riconducibili a FI.

Questa adesione, che connatura ancor più politicamente l'Amministrazione, darebbe credito -a distanza di giorni- all'ipotesi (fantasiosa o realistica che sia) di quanti hanno intravisto una sottotraccia politica negli incontri della delegazione comunale con gli italiani residenti nella Grande Mela, stante la sua acclarata appartenenza alla LEGA NORD.

Dalla delibera consiliare n° 37 del 20 giugno scorso di approvazione dell'adesione alla menzionata Confederazione, in pubblicazione dal 5 luglio, apprendiamo che il Sindaco per evitare strumentalizzazioni politiche si è fatto carico personalmente (ovviamente sino a quando resta in carica) al pagamento della quota associativa annuale, che risulta quantificata in circa € 700,00 (€ 0,20 per abitante) e l'adesione è a tempo indeterminato salvo disdetta.

Poiché il Palazzo già in passato ha fatto riferimento alla “non onerosità per le finanze del Comune” (in modo assai provocatorio e paradossale in occasione dell'off shore) una simile scelta non ci avrebbe sorpreso; la sorpresa sta nell'averla letta su una delibera pubblicata e per la prima volta.


Per noi cittadini, che seguiamo le vicende del Palazzo, era diventato infatti comportamento conseguenziale: cercare di capire se tutto avvenisse alla luce del sole, come imporrebbe il principio della trasparenza.

A questa logica non si è sottratta la menzionata trasferta americana della delegazione comunale, che affrontiamo di seguito.

Con messaggio appostato sulla rete a fine maggio il Sindaco annunciò d'aver ricevuto dai dirigenti dell'Institute for digital Archaelogy (IDA) un invito a partecipare alla cerimonia del 1° giugno da loro organizzata al Consolato italiano a New York, precisando che “nessuna spesa del viaggio” sarebbe stata posta a carico della città senza indicare però chi se ne sarebbe fatto carico.

Se l'invito degli inglesi era apparso ineccepibile come scambio di cortesia per l'ospitalità ricevuta in occasione della presentazione dell'Arco di Palmira, la puntualizzazione sulla non onerosità del viaggio era sembrata elusiva, una mezza verità che non dava luce.

Poiché “l'invito” poteva di per sé non comprendere le spese di viaggio, esplicitarne il sostenitore sarebbe servito a rendere maggiormente manifesta la compatibilità tra viaggio e dichiarazione.

Per l'uomo pubblico la trasparenza del proprio operare si manifesta e coincide con la verità dei fatti nella loro totalità.

Ricordarlo sembra persino banale, ma l'accaduto dimostra che non lo sia; come non è banale evidenziare che nel sito istituzionale del Comune, abbiamo visionato diversi impegni di spesa riguardanti l'Arco di Palmira, fra cui € 39.113,20 per l'installazione di luci e musiche d'arte, € 10.000,00 per la vigilanza armata, non abbiamo trovato quello per il suo trasporto e montaggio/smontaggio; i cittadini pertanto ignorano chi abbia sostenuto questo costo e a quanto ammonti.

Fra le delibere pubblicate non c'è ne una sull'Arco di Palmira con la quale la Giunta, stante la rilevanza non solamente promozionale dell'evento, abbia fornito ai dirigenti indirizzi gestionali maggiormente mirati, rispetto alle descrizioni predefinite e rituali del P.E.G. (piano esecutivo gestionale), e finalizzati a far meglio seguire e capire ai cittadini il fare del Palazzo, mostrando in tal modo di avere particolare attenzione verso quest'ultimi.

Sicché i cittadini nulla sanno ancora oggi dei rapporti intercorsi con l'IDA e si sentono sudditi indegni per non essere messi a conoscenza dell'ammontare delle sponsorizzazioni, neppure leggendo che l'impegno di spesa, assunto con l'atto in visione, esula dalle limitazioni delle spese di rappresentanza perché sono state acquisite diverse sponsorizzazioni.

Il motivo della mancata adozione di una simile delibera d'indirizzo è riconducibile al fatto che i cittadini non costituiscono costantemente punto di riferimento per il Palazzo, lo diventano solamente quando i suoi inquilini promuovono la propria immagine o rimuovono il sottilissimo velo che l'offusca, come dimostra il comunicato stampa diffuso dal Comune sulla “lectio magistralis” di Vittorio Sgarbi.

Ce n'è quanto basta perché anche i simpatizzanti più accaniti riflettano su questo modo di fare.

* già postato in aronanelweb