Sarebbe -quasi sicuramente- passata inosservata l'adesione alla
Confederazione delle Provincie e dei Comuni del NORD con sede
a Bergamo, decisa dal Consiglio Comunale nella seduta del 20 giugno
us davanti a uno sparuto pubblico, nonostante l'oculata scelta della
sede dell'AIB a Montrigiasco, se “la Stampa” non avesse messo in
evidenza la posizione dei gruppi di minoranza, decisamente critica
quella dei tre consiglieri riconducibili alla
Lista Civica e quella più morbida dei due riconducibili a
FI.
Questa adesione, che connatura ancor più politicamente
l'Amministrazione, darebbe credito -a distanza di giorni- all'ipotesi
(fantasiosa o realistica che sia) di quanti hanno intravisto una
sottotraccia politica negli incontri della delegazione comunale con
gli italiani residenti nella Grande Mela, stante la sua acclarata
appartenenza alla LEGA NORD.
Dalla delibera consiliare n° 37 del 20 giugno scorso di approvazione
dell'adesione alla menzionata Confederazione, in pubblicazione dal 5
luglio, apprendiamo che il Sindaco per evitare strumentalizzazioni
politiche si è fatto carico personalmente (ovviamente sino a quando
resta in carica) al pagamento della quota associativa annuale, che
risulta quantificata in circa € 700,00 (€ 0,20 per abitante) e
l'adesione è a tempo indeterminato salvo disdetta.
Poiché il Palazzo già in passato ha fatto riferimento alla “non
onerosità per le finanze del Comune” (in modo assai provocatorio e
paradossale in occasione dell'off shore) una simile scelta non ci
avrebbe sorpreso; la sorpresa sta nell'averla letta su una delibera
pubblicata e per la prima volta.
Per noi cittadini, che seguiamo le vicende del Palazzo, era
diventato infatti comportamento conseguenziale: cercare
di capire se tutto avvenisse alla luce del sole, come imporrebbe
il principio della trasparenza.
A questa logica non si è sottratta la menzionata trasferta
americana della delegazione comunale, che affrontiamo di seguito.
Con messaggio appostato sulla rete a fine maggio il Sindaco annunciò
d'aver ricevuto dai dirigenti dell'Institute for digital Archaelogy
(IDA) un invito a partecipare alla cerimonia del 1° giugno da loro
organizzata al Consolato italiano a New York, precisando che “nessuna
spesa del viaggio” sarebbe stata posta a carico della città senza
indicare però chi se ne sarebbe fatto carico.
Se l'invito degli inglesi era apparso ineccepibile come
scambio di cortesia per l'ospitalità ricevuta in occasione della
presentazione dell'Arco di Palmira, la puntualizzazione sulla non
onerosità del viaggio era sembrata elusiva, una mezza verità che
non dava luce.
Poiché “l'invito” poteva di per sé non comprendere le
spese di viaggio, esplicitarne il sostenitore sarebbe servito a
rendere maggiormente manifesta la compatibilità tra viaggio e
dichiarazione.
Per l'uomo pubblico la trasparenza del proprio operare si
manifesta e coincide con la verità dei fatti nella loro
totalità.
Ricordarlo sembra persino banale, ma l'accaduto dimostra che non lo
sia; come non è banale evidenziare che nel sito istituzionale del
Comune, abbiamo visionato diversi impegni di spesa riguardanti
l'Arco di Palmira, fra cui € 39.113,20 per l'installazione di
luci e musiche d'arte, € 10.000,00 per la vigilanza armata,
non abbiamo trovato quello per il suo trasporto e
montaggio/smontaggio; i cittadini pertanto ignorano chi
abbia sostenuto questo costo e a quanto ammonti.
Fra le delibere pubblicate non c'è ne una sull'Arco di
Palmira con la quale la Giunta, stante la rilevanza non
solamente promozionale dell'evento, abbia fornito ai dirigenti
indirizzi gestionali maggiormente mirati, rispetto alle descrizioni
predefinite e rituali del P.E.G.
(piano esecutivo gestionale), e finalizzati a far meglio
seguire e capire ai cittadini il fare del Palazzo, mostrando in tal
modo di avere particolare attenzione verso quest'ultimi.
Sicché i cittadini nulla sanno ancora oggi dei rapporti
intercorsi con l'IDA e si sentono sudditi indegni
per non essere messi a conoscenza dell'ammontare delle
sponsorizzazioni, neppure leggendo
che l'impegno di spesa, assunto con l'atto in visione, esula dalle
limitazioni delle spese di rappresentanza perché sono state
acquisite diverse sponsorizzazioni.
Il motivo della mancata adozione di una simile delibera d'indirizzo è
riconducibile al fatto che i cittadini non costituiscono
costantemente punto di riferimento per il Palazzo,
lo diventano solamente quando i suoi inquilini
promuovono la propria immagine o rimuovono il sottilissimo velo che
l'offusca, come dimostra il comunicato stampa diffuso dal Comune
sulla “lectio magistralis” di Vittorio Sgarbi.
Ce n'è quanto basta perché anche i simpatizzanti più accaniti
riflettano su questo modo di fare.
* già postato in aronanelweb