Da giorni la squadra che amministra e governa la città è tornata ad
operare a ranghi completi, essendo stata ricomposta -dopo quasi due
mesi- sia numericamente ed anche nominativamente.
Ricomposizione della Giunta Comunale istituzionalmente ineccepibile,
che segnala il “sereno”, tornato nei rapporti del gruppo della
Lega in Comune.
Il
comunicato stampa della “lieta novella” offre però qualche
spunto di comicità, che non esitiamo a condividere con il lettore,
stante gli effetti benefici che l'ilarità procura al benessere e
alla salute dell'uomo.
Scaramantica appare
la scelta
del 2 novembre come data
per comunicare la nomina del “nuovo” assessore comunale;
eppure il tempo a disposizione per farlo non gli era mancato prima e
non gli sarebbe mancato dopo .
Parlare di “confronto sincero” in ambito politico è linguaggio
farisaico, perché l'esperienza ci porta di fatto ad evocare il
“rincorrersi tra cane e gatto o fra gatto e topo”.
E benché le tre righe finali del comunicato stampa offrono pure un
utile indizio per individuare chi fra i due soggetti “a confronto”
sia stato il cane, il gatto o il topo, abbiamo la pazienza necessaria
per spettare che siano le prossime scelte strategiche della Giunta a
svelarcelo; ricordiamo bene la materia e l'argomento su cui si è
consumato lo strappo.
Assai
carico di comicità è il riferimento alla “ cultura della
legalità” nella nuova delega conferita.
E
spieghiamo il perché di questa gigantesca bufala.
Come si fa a dare credito a una simile manifestazione di volontà
quando il delegante
stesso non dà
evasione alle richieste di accesso agli atti in base al regolamento
da lui stesso deliberato (per info: è stato abbondantemente
superato il tempo utile per la consegna di copia delle dimissioni
rassegnate dall'assessore reincaricato, da noi richiesta); e.....
come fa lo stesso a rimanere all'interno della gestione del Palazzo
dei Congressi?
Ed ancora, come possono i cittadini credere all'intenzione di
diffusione di una cultura della legalità quando il delegato
stesso, con talune sue precedenti dichiarazioni sulla movida nel
centro storico, ha già dimostrato di ignorare, sminuire l'esistenza
del fenomeno ( forse per non ammettere pubblicamente di non disporre
di risorse adeguate per affrontarlo).
Da parte nostra, senza rinverdire vecchi fatti inerenti
contravvenzioni per divieto di sosta elevate in ore serali in quel
di Dagnente, siamo profondamente scettici che il delegato possa
essere “l'uomo giusto” per un adeguato approccio alla
missione affidatagli in delega.
Nonostante ci risponderanno per l'ennesima volta che noi non capiamo
e non conosciamo la realtà,
non avremo difficoltà comunque a riconoscere sbagliato questo
pregiudizio se, in punto di legalità, i risultati raggiunti sul
territorio ci smentiranno; nell'interesse della collettività ci
auguriamo che ciò possa accadere.
Solo allora avvaloreremo che l'odierno slogan “cambiare il mondo
si può” non sia stato solamente una trovata da propaganda
elettorale, abbondantemente cosparsa di balsamo autoreferenziale.
* già postato in aronanelweb