martedì 31 marzo 2015

PROGETTO SCUOLA, come aurora del futuro aronese.

Le saracinesche di bar e negozi continuano ad abbassarsi, nel commercio in generale siamo vicini al collasso. Anche il cancello dell'ex campo sportivo di via Monte Zeda, utilizzato da qualche anno come area di parcheggio a supporto delle attività della zona, è stato chiuso, e di certo l'evento non le favorisce.

Ad Arona insomma la caduta verticale, che si registra da anni nel tessuto socio-economico, non tende ad arrestarsi , aldilà delle dichiarazioni di facciata del Sindaco uscente che con affanno mette toppe alle promesse fatte e non mantenute.

Scrutando l'orizzonte, il futuro può costituire una speranza, se si riparte dalla scuola, che da tempo funge per l'economia locale, almeno per quella di grado superiore, da polo di attrazione.

E' pacifico che bisogna d'ora in avanti guardare anche e soprattutto alla scuola primaria in termini funzionali diversi da quelli attuali e, di conseguenza, non si può prescindere dall'immaginarla e considerarla, come spazio educativo e formativo, in cui i ragazzi, entrando al mattino e uscendo al pomeriggio, fruiscano di un servizio scolastico integrato (trasporto, pre e post scuola, mensa, palestra e auditorium).

Al tal fine, è stata elaborata un'ipotesi progettuale, sotto il profilo strutturale, per accogliere nell'unica area disponibile di via Monte Zeda il prospettato sistema scolastico, che dal punto di vista gestionale consentirebbe al Comune delle economie di scala nei consumi energetici (essendo previsto l'utilizzo di tecnologia green nella realizzazione degli impianti), nell'erogazione dei servizi di competenza comunale e nel costo della manutenzione; va anche evidenziato che questo progetto, oltre a migliorare sotto il profilo ambientale l'intero assetto urbano della zona, prevede ampi spazi di verde, stalli per la sosta e un percorso pedonale protetto per la sicurezza degli utenti.

L'attuazione del “progetto scuola” richiede comunque un preliminare confronto in apposito e qualificato Gruppo di Lavoro, che al momento non è possibile istituzionalizzare.

Si ha la presunzione di ritenere che le poche critiche pretestuose piovute sul progetto cadranno, sia quella riferita alla eccessiva volumetria prevista sia quella al finanziamento dell'investimento.

E' ovvio che la previsione è stata fatta sul fabbisogno attuale, se poi la proiezione della popolazione scolastica in funzione dell'invecchiamento degli abitanti residenti dovesse confermare, in corso di verifica ed di approfondimento, un vistoso calo, il ridimensionamento del progetto sarà una logica conseguenza.

Anche sotto il profilo finanziario non sussistono problemi particolari, dal momento che in base allo delle conoscenze attuali il Comune, dopo l'approvazione del rendiconto 2014, potrà contare su congruo avanzo d'amministrazione (5 milioni di euro circa), che -sommato al valore di alcuni immobili alienabili- è di assoluta garanzia per portare a termine l'investimento nell'arco di un mandato elettorale, senza al momento ipotizzare altre fonti di finanziamento alle quali l'Amministrazione in carica potrà fare ricorso.

Anche i vincoli previsti dal patto di stabilità, il cui allentamento viene dato per certo, non costituiscono remora alcuna, nella consapevolezza che possono essere rispettati e superati con la necessaria determinazione, imposta e richiesta dalla responsabilità del mandato elettorale.