Le saracinesche di bar e
negozi continuano ad abbassarsi, nel commercio in generale siamo
vicini al collasso. Anche il cancello dell'ex campo sportivo di via
Monte Zeda, utilizzato da qualche anno come area di parcheggio a
supporto delle attività della zona, è stato chiuso, e di certo
l'evento non le favorisce.
Ad Arona insomma la
caduta verticale, che si registra da anni nel tessuto
socio-economico, non tende ad arrestarsi , aldilà delle
dichiarazioni di facciata del Sindaco uscente che con affanno mette
toppe alle promesse fatte e non mantenute.
Scrutando l'orizzonte, il
futuro può costituire una speranza, se si riparte dalla scuola, che
da tempo funge per l'economia locale, almeno per quella di grado
superiore, da polo di attrazione.
E' pacifico che bisogna
d'ora in avanti guardare anche e soprattutto alla scuola primaria in
termini funzionali diversi da quelli attuali e, di conseguenza, non
si può prescindere dall'immaginarla e considerarla, come spazio
educativo e formativo, in cui i ragazzi, entrando al mattino e
uscendo al pomeriggio, fruiscano di un servizio scolastico integrato
(trasporto, pre e post scuola, mensa, palestra e auditorium).
Al tal fine, è stata
elaborata un'ipotesi progettuale, sotto il profilo strutturale, per
accogliere nell'unica area disponibile di via Monte Zeda il
prospettato sistema scolastico, che dal punto di vista gestionale
consentirebbe al Comune delle economie di scala nei consumi
energetici (essendo previsto l'utilizzo di tecnologia green nella
realizzazione degli impianti), nell'erogazione dei servizi di
competenza comunale e nel costo della manutenzione; va anche
evidenziato che questo progetto, oltre a migliorare sotto il profilo
ambientale l'intero assetto urbano della zona, prevede ampi spazi di
verde, stalli per la sosta e un percorso pedonale protetto per la
sicurezza degli utenti.
L'attuazione del
“progetto scuola” richiede comunque un preliminare confronto in
apposito e qualificato Gruppo di Lavoro, che al momento non è
possibile istituzionalizzare.
Si ha la presunzione di
ritenere che le poche critiche pretestuose piovute sul progetto
cadranno, sia quella riferita alla eccessiva volumetria prevista sia
quella al finanziamento dell'investimento.
E' ovvio che la
previsione è stata fatta sul fabbisogno attuale, se poi la
proiezione della popolazione scolastica in funzione
dell'invecchiamento degli abitanti residenti dovesse confermare, in
corso di verifica ed di approfondimento, un vistoso calo, il
ridimensionamento del progetto sarà una logica conseguenza.
Anche sotto il profilo
finanziario non sussistono problemi particolari, dal momento che in
base allo delle conoscenze attuali il Comune, dopo l'approvazione del
rendiconto 2014, potrà contare su congruo avanzo d'amministrazione
(5 milioni di euro circa), che -sommato al valore di alcuni immobili
alienabili- è di assoluta garanzia per portare a termine
l'investimento nell'arco di un mandato elettorale, senza al momento
ipotizzare altre fonti di finanziamento alle quali l'Amministrazione
in carica potrà fare ricorso.
Anche i vincoli previsti
dal patto di stabilità, il cui allentamento viene dato per certo,
non costituiscono remora alcuna, nella consapevolezza che possono
essere rispettati e superati con la necessaria determinazione,
imposta e richiesta dalla responsabilità del mandato elettorale.