Non si conosce quale sia la ragione vera che abbia indotto
l'Amministrazione comunale a imporre il senso unico in via Poli ,
piazza del Popolo e corso Marconi con direzione da nord a sud della
città.
Sta di fatto che mentre l'entrata da nord (Vergante – Alto
Verbano e Ossola) offre agli automobilisti quattro soluzioni
alternative nell'ordine: via Poli per l'appunto, via San Carlo,
viale Berrini e via Cantoni-Turati e Mazzini, l'uscita verso nord
obbliga gli
automobilisti a percorrere solamente il viale Berrini, il cui ultimo
tratto è stato peraltro modificato di recente in doppio senso di
circolazione, accessibile a sua volta solamente da via Liberazione o
da via Martiri della Libertà.
A parità di auto, in entrata da nord ed uscita verso nord, diventa
fisiologico il formarsi di code in viale Berrini.
Se ipotizziamo infatti che le quattro macchine, entrate
rispettivamente dalle vie sopra indicate nella stessa ora o in ore
differenti della medesima giornata, dovessero uscire
contemporaneamente, transiterebbero in viale Berrini l'una in coda
all'altra, ed è evidente che la lunghezza della coda sarà in misura
esponenziale rispetto al numero delle macchine entrate, alle quali
nel fine settimana si aggiungono che provengono dalla Lombardia e
sono dirette a nord di Arona.
Diversamente il senso unico in direzione da sud a nord avrebbe
equilibrato meglio il flusso automobilistico in uscita dalla città,
senza creare pericolo d'immissione sul Sempione e garantendo
maggiore visibilità nella curva d'innesto del corso Marconi con la
piazza del Popolo.;
Benché questa indicazione fosse stata a suo tempo suggerita nel
post “La svolta culturale per finalità turistiche”, per
Sindaco e collaboratori “l'ascolto”
assume valore solamente per catturare la benevolenza di soggetti in
età avanzata nel corso della campagna elettorale.
Abituati ormai alle code nelle vie Veneto e Torino per l'entrata da
ovest quelle che si verificheranno in viale Berrini non
costituiranno più una sorpresa.
E fortunatamente per quanti abitano in questa strada l'inquinamento
atmosferico degli scarichi delle automobili in transito non dovrebbe
costituire motivo di preoccupazione.
Il sistema di clorofillazione dei platani esistenti nel viale sarà
di grande aiuto per il rinnovo dell'aria da respirare; la loro
piantumazione è opera ascrivibile ad Amministratori di un passato
non recente, quando il bene comune, e non l'immagine propria, veniva
posto al centro dell'azione amministrativa.
A proposito d'alberi e di clorofillazione viene in mente che, almeno
sino ad oggi, non è stata data esecuzione alla mozione “Sistema
arboreo di corso Europa. Pensiamo al futuro”, benché
approvata all'unanimità del Consiglio comunale con delibera n° 80
del 28 luglio 2011, e il deteriorarsi dello stesso è sotto gli occhi
di quanti colà passeggiano.
E poiché “gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra),
espressione latina che sta ad indicare l'efficacia del tenere viva
costantemente l'attenzione su azioni utili e bisogni sociali, c'è
da scommettere, così come avvenuto per il ponte sul rio Veverino per
il quale -dopo anni di pressione- l'Amministrazione recentemente ha
riconosciuta la sua utilità e annunciata la prossima realizzazione,
che uguale sorte toccherà al sistema arboreo di corso Europa.
E parlando di corso Europa non si può sorvolare sul fatto che oggi,
a metà giugno ovvero in piena stagione estiva, il Lido resti ancora
chiuso, nonostante sia stato annunciato -già da tempo -
l'affidamento della gestione.
Eppure a voler dar credito alla disinvolta sicumera del confabulare
di qualificati esponenti della maggioranza consiliare, fatto in un
caldo pomeriggio della scorsa estate nel vagone di un treno, il Lido,
il cui bando di gara avevano appena deliberato qualche giorno prima,
sarebbe dovuto essere pronto sin dai primi mesi dell'anno in corso.
Ha trovato invece conferma il proverbio: tra il dire e il
fare c'è di mezzo il mare. E non sarebbe proprio
male tenerlo presente soprattutto quando si vogliono imporre scelte
che vanno ben oltre dell'interesse generale, come per la demolizione
del casotto del Lido.
La demolizione citata, inserita nel bando per l'affidamento dell'area
demaniale, merita una approfondita trattazione che verrà fatta e
proposta prossimamente.