Dopo aver “per anni” sostenuto che il porto turistico (oggi
sogno irrealizzato) avrebbe rilanciato l'economia aronese, su “La
Stampa” di martedì 3 gennaio il Sindaco, annunciando la
costruzione di uno skatepark in fondo a corso Europa, dichiara che
“Arona saprà attrarre anche questo tipo di turisti”.
Abbiamo accolto la bizzarra notizia con sarcastica ilarità; dopo
aver fallito con diportisti e velisti legare lo sviluppo turistico
agli skater boys appare idea poco congrua con l'obiettivo dichiarato;
per di più dimostra che chi l'ha formulata non abbia senso pratico
(o verosimilmente l'abbia perso) e non colga, fino in fondo,
l'odierno contesto sociale.
Comunque, dando credito a chi ha pur dato prova di non mantenere
fede alle sue stesse manifestazioni di volontà, verbalizzate in
pubblico atto, non possiamo sottovalutare il rischio di qualche
colata di cemento in corso Europa, ove l'equilibrio ambientale è
particolarmente fragile.
Per cui proviamo a coinvolgere sul punto anche chi legge, poiché
“l'indifferenza” -patologia molto diffusa a livello
nazionale-, sta progressivamente intaccando la comunità locale (se
alle ultime elezioni amministrative è andato a votare soltanto il
54,09% degli elettori, rispetto al 69,96% del 2010 e al 72,87% del
2005), .
Inoltre, a tutela della salute dei minori da rischi alimentari,
estendiamo questo coinvolgimento anche sul posizionamento di un
distributore automatico di alimenti e bevande attiguo alla casetta
dell'acqua in via Monte Nero, prospettato dal Vice sindaco
contestualmente all'annuncio dello skatepark fatto dal Sindaco.
E' utile evidenziare, a tal proposito, che l'idea di una proposta
normativa che tutelasse la salute dei minori dai rischi alimentari
intervenendo sui cibi contenuti nei distributori automatici, lanciata
in occasione del Salone Internazionale del Gusto di Torino (23-27
ott. 2014) dagli Assessori all'agricoltura delle Regioni Italiane, è
diventata articolato documento della Conferenza delle Regioni
-approvato il successivo 30 ottobre- e successivamente proposta di
legge, presentata l'8 giugno 2016 alla Camera dei Deputati per
iniziativa parlamentare.
Per quanto sopra detto, Tu -che stai leggendo- non trovi che:
1.1a - sia preferibile ubicare lo skatepark in area non
sensibile ad aspetti ambientali e più prossima al centro sportivo?
2.1b - non sussista alcun bisogno sociale per dover
necessariamente fruire della disponibilità di un distributore di
alimenti e bevande, collocato -in ambiente aperto e non protetto- in
prossimità del centro sportivo, frequentato da molti giovani?
3.2b - un distributore automatico di alimenti e bevande “di
dubbia qualità”, posizionato sotto l'egida dell'Amministrazione
comunale, al cui interno ricopre un qualificato ruolo
istituzionale una naturopata, sia scelta poco coerente con
l'immagine prospettata dalla Stessa agli elettori, attraverso il
profilo professionale dei suoi singoli componenti?
4.3b - sia poco opportuno supportare con un distributore
automatico di alimenti e bevande eventualmente la gestione economica
della casetta dell'acqua, a fronte dell'elevato rischio sanitario che
correrebbero i consumatori di prodotti, per i quali non possono a
priori avere conoscenza della loro scadenza?
5.4b - sia oltre modo necessaria l'esposizione di una tabella
con le caratteristiche organolettiche anche dell'acqua da
imbottigliare?
5.5b - il Comune stesso debba rendere pubblici i dati
gestionali della casetta dell'acqua, per la cui installazione ha
speso ben 8,5 mila euro?
Se chi legge trova fondate le sopra esposte considerazioni e
riflessioni, avrà un motivo in più per combattere “l'indifferenza”
ai problemi della comunità e per sentirsi più motivato ad aprire
fessure di luce sugli stessi, sapendo che altri pensano già allo
stesso modo.
Se, al contrario, non dovesse condividerle, dovrebbe ugualmente
sentirsi coinvolto nella difesa della libertà d'espressione, dal
momento che -nella realtà aronese- non trova ancora pieno
accoglimento la celeberrima frase dell'illuminista Voltaire: