Se
analizzato, della quota di € 803.516,38 di avanzo
d'amministrazione, formatosi
nella gestione corrente dell'esercizio 2013, il 71,4%
proviene dagli investimenti; come pure il 56,1% dell'avanzo
d'amministrazione riferito alla gestione residui, ammontante a €
448.613,44, proviene dagli investimenti.
Se ne
deduce facilmente che la programmazione degli investimenti è stata
lacunosa, come da tempo va sostenendo il Gruppo Misto consiliare.
Sul
punto, emblematica è la recente asfaltatura dell'area parcheggio
antistante l'asilo nido, le cui condizioni non erano sicuramente
paragonabili a quelle di via Leopardi o di vicolo san Felino e
neppure a quelle della vicina via Vespucci, non prese in
considerazione dalla maggioranza consiliare nella seduta del 27
maggio scorso.
Immaginiamo
chi ne abbia sponsorizzato la realizzazione, però l'intervento
sarebbe risultato più economico e ragionevolmente più compatibile
se eseguito in concomitanza con l'asfaltatura di via Mottarone, che
in modo assolutamente sconcertante era già avvenuta in due tempi.
Abbiamo
anche avuto modo di capire che le scelte manageriali dell'assessore
alla viabilità sono “giuste ed eque” per definizione; al Gruppo
spetta il compito di commentarle e portarle a conoscenza del
pubblico.
E al
Sindaco, che, appellandosi continuamente al “patto di
stabilità”, oblitera le sue responsabilità per le mani introdotte
nelle tasche dei lavoratori dipendenti e pensionati aronesi, dai
quali trae garanzia per il gettito dell'addizionale, lo stesso
Gruppo replica che sarebbero bastate maggiore attenzione e
sensibilità civica nel monitoraggio annuale della spesa corrente
per conseguire l'obiettivo di una migliore immagine della città, pur
nel rispetto del saldo di patto, senza scaricarne l'elevato costo
sulle due categorie di cittadini sopramenzionati, costretti a
rivedere in ribasso gli acquisti di cibo e vestiario per essere
pronti ad onorare il maggiore onere tributario imposto.
Ma,
forse chiediamo troppo e nessuno può dare ciò che non ha!!!
E
l'analisi dell'avanzo d'amministrazione della gestione corrente e
della gestione residui ha chiaramente evidenziato che la spesa
corrente era contenibile: 200/250 mila euro certi, ai quali
aggiungere l'ammontare di discutibili contributi o di acquisti di
beni e servizi manifestamente non congrui e privi di motivazione.