domenica 31 agosto 2014

CON SPIRITO DI SERVIZIO.


“Settembre,andiamo. E' tempo di migrare”, così il poeta si rivolgeva ai pastori d'Abruzzo.

Per il Gruppo Misto, dopo la divulgazione del manifesto per la formazione della lista civica, settembre è tempo di aggregare quanti con spirito di servizio vogliono fare esperienza nella conduzione amministrativa della città nel prossimo quinquennio.

Cosa significa “con spirito di servizio”.

Non dissimile dal volontariato prestato all'AVIS o nella Croce Rossa è operare nella Pubblica Amministrazione con spirito di servizio; diverso è solamente il contesto ambientale e differente è la natura della prestazione operativa da rendere.

Come chi si appresta a guidare un'autoambulanza, a prestare assistenza ad un ferito o ammalato sa di non poter trarre alcun profitto dalla prestazione resa, così chi amministra la cosa pubblica sa di non poter o dover trarre vantaggi dalla posizione occupata.

O molto più semplicemente, non vi è spirito di servizio in chi, ricoprendo una pubblica funzione, prende parte anche in modo indiretto ad un'attività senza essere in grado di sostenere la terzietà della sua posizione.

E' precluso allora ad un lavoratore autonomo fare l'Amministratore comunale? No. Non sussiste alcun divieto; basta solo essere attenti e predisposti a non lasciarsi invischiare in situazioni poco trasparenti e lineari, anche se apparentemente di tutto vantaggio dell'Amministrazione, che ne sancirebbero l'incompatibilità.

A differenza del volontariato sociale, in cui l'operatore rappresenta generalmente sé stesso, l'attività di Amministratore Pubblico è caratterizzata da un vincolo di mandato, che lo lega agli elettori che hanno determinato la nomina; sicché egli resta anche obbligato a rendere conto a loro del suo operato e nel contempo fare verso loro informazione .

In chi opera con simile spirito deve esserci l'identificazione dell'essere con l'apparire, e il Gruppo vuole aggregare appunto questi soggetti e non ha interesse a dialogare con chi pone condizioni già prima di sedersi al tavolo di lavoro.

E' il dualismo fra l'essere e l'apparire, purtroppo sempre più in crescita ed evidenza, la causa prima del malessere sociale in atto che produce solamente scollamento e diffidenza da e verso quanto riconduce alle Istituzioni.

Concludendo, ha sicuramente spirito di servizio chi guarda a questa esperienza, indipendentemente dalla posizione che i cittadini riserveranno alla fine della competizione elettorale, come momento di democratico confronto nell'ambito di un pluralismo di idee e di concetti.