“Settembre,andiamo.
E' tempo di migrare”, così il poeta si rivolgeva ai pastori
d'Abruzzo.
Per il
Gruppo Misto, dopo la divulgazione del manifesto per la formazione
della lista civica, settembre è tempo di aggregare quanti
con spirito di servizio vogliono fare esperienza nella conduzione
amministrativa della città nel prossimo quinquennio.
Cosa
significa “con spirito di servizio”.
Non
dissimile dal volontariato prestato all'AVIS o nella Croce Rossa è
operare nella Pubblica Amministrazione con spirito di servizio;
diverso è solamente il contesto ambientale e differente è la natura
della prestazione operativa da rendere.
Come chi
si appresta a guidare un'autoambulanza, a prestare assistenza ad un
ferito o ammalato sa di non poter trarre alcun profitto dalla
prestazione resa, così chi amministra la cosa pubblica sa di non
poter o dover trarre vantaggi dalla posizione occupata.
O molto
più semplicemente, non vi è spirito di servizio in chi, ricoprendo
una pubblica funzione, prende parte anche in modo indiretto ad
un'attività senza essere in grado di sostenere la terzietà della
sua posizione.
E'
precluso allora ad un lavoratore autonomo fare l'Amministratore
comunale? No. Non sussiste alcun divieto; basta solo essere attenti e
predisposti a non lasciarsi invischiare in situazioni poco
trasparenti e lineari, anche se apparentemente di tutto vantaggio
dell'Amministrazione, che ne sancirebbero l'incompatibilità.
A
differenza del volontariato sociale, in cui l'operatore rappresenta
generalmente sé stesso, l'attività di Amministratore Pubblico è
caratterizzata da un vincolo di mandato, che lo lega agli elettori
che hanno determinato la nomina; sicché egli resta anche obbligato a
rendere conto a loro del suo operato e nel contempo fare verso loro
informazione .
In chi
opera con simile spirito deve esserci l'identificazione
dell'essere con l'apparire, e il Gruppo vuole aggregare appunto
questi soggetti e non ha interesse a dialogare con chi pone
condizioni già prima di sedersi al tavolo di lavoro.
E' il
dualismo fra l'essere e l'apparire, purtroppo sempre più in
crescita ed evidenza, la causa prima del malessere sociale in atto
che produce solamente scollamento e diffidenza da e verso quanto
riconduce alle Istituzioni.
Concludendo,
ha sicuramente spirito di servizio chi guarda a questa esperienza,
indipendentemente dalla posizione che i cittadini riserveranno alla
fine della competizione elettorale, come momento di democratico
confronto nell'ambito di un pluralismo di idee e di concetti.