Nel
consiglio comunale del 24 settembre scorso è stata discussa la
proposta di modifica dell'art. 19, comma 14, del regolamento di
funzionamento, avanzata dal Gruppo Misto e sulla quale il segretario
comunale aveva espresso in modo favorevole il parere di regolarità
tecnica.
La
modifica riguardava in buona sostanza il termine di deposito nella
segreteria comunale degli atti da approvare in consiglio, che,
previsto in “almeno quarantotto ore prima della seduta
consiliare”, si proponeva di portare a “prima della
diramazione della convocazione”, ovvero a 5 giorni prima della
seduta.
La
disponibilità di un maggior tempo per la lettura e l'approfondimento
dei testi delle delibere sottoposte all'approvazione sicuramente
favorirebbe una migliore formulazione dei provvedimenti, a cui tutti
in linea di principio dovrebbero concorrere.
Stante la
netta chiusura manifestata in precedenza dalla Giunta ad analoghe
iniziative del Gruppo (salvo poi recepirle alla chetichella),
la flebile speranza del favorevole accoglimento della proposta si
alimentava unicamente sul presupposto che l'approssimarsi delle
consultazioni elettorali avrebbe potuto favorire maggiore
ragionevolezza, così però non è stato.
A fronte
di siffatta grettezza ed arroganza che umilia lo sforzo di chi
vorrebbe assicurare ai cittadini un prodotto migliore, una seria ed
approfondita riflessione sul come impiegare più proficuamente il
proprio tempo non sarebbe stata fuori luogo, se lo “spirito di
servizio” in difesa e per far emergere sempre “la verità”
non animasse i componenti del Gruppo .
Peraltro
il dibattito, essendo la materia dell'argomento trattato ostica per i
non addetti ai lavori, non ha attratto l'attenzione della stampa,
sicché le menzogne e le ambiguità emerse sarebbero destinate a
rimanere obliterate.
Per
contro, è necessario che i cittadini siano informati su tutto.
Non fa
più notizia che undici consiglieri (della maggioranza) si
appiattiscono sulla posizione del Sindaco, sarebbe anzi un fatto
positivo e meritevole, se però tutti a turno, nel corso delle
discussioni, partecipassero al confronto.
Ma mai è
stato così, neppure nel corso del recente dibattito riguardante
l'argomento in questione, che recepiva l'innovazione procedurale
introdotta, di fatto, dal Presidente del Consiglio, il quale non ha
avuto però forza e coraggio di contraddire il Sindaco a
difesa del proprio operato e della legittima richiesta dei
consiglieri pur se di minoranza, che rappresentano comunque la
maggioranza della popolazione.
A fronte
di atteggiamenti così supini appare chiaro perché il Sindaco,
seppure messo alle corde dai consiglieri di minoranza che, nel corso
del medesimo dibattito, hanno evidenziato le sue manifeste
contraddizioni e contestato le banali motivazioni addotte, e
attribuite peraltro ad annonimi funzionari, abbia potuto
tranquillamente fregarsene.
Questi i
fatti, a chi legge la libertà di giudicare, anche chi si è preso la
briga di vergare il post.