venerdì 3 ottobre 2014

LA VERITA' sempre.


Nel consiglio comunale del 24 settembre scorso è stata discussa la proposta di modifica dell'art. 19, comma 14, del regolamento di funzionamento, avanzata dal Gruppo Misto e sulla quale il segretario comunale aveva espresso in modo favorevole il parere di regolarità tecnica.

La modifica riguardava in buona sostanza il termine di deposito nella segreteria comunale degli atti da approvare in consiglio, che, previsto in “almeno quarantotto ore prima della seduta consiliare”, si proponeva di portare a “prima della diramazione della convocazione”, ovvero a 5 giorni prima della seduta.

La disponibilità di un maggior tempo per la lettura e l'approfondimento dei testi delle delibere sottoposte all'approvazione sicuramente favorirebbe una migliore formulazione dei provvedimenti, a cui tutti in linea di principio dovrebbero concorrere.

Stante la netta chiusura manifestata in precedenza dalla Giunta ad analoghe iniziative del Gruppo (salvo poi recepirle alla chetichella), la flebile speranza del favorevole accoglimento della proposta si alimentava unicamente sul presupposto che l'approssimarsi delle consultazioni elettorali avrebbe potuto favorire maggiore ragionevolezza, così però non è stato.

A fronte di siffatta grettezza ed arroganza che umilia lo sforzo di chi vorrebbe assicurare ai cittadini un prodotto migliore, una seria ed approfondita riflessione sul come impiegare più proficuamente il proprio tempo non sarebbe stata fuori luogo, se lo “spirito di servizio” in difesa e per far emergere sempre “la verità” non animasse i componenti del Gruppo .

Peraltro il dibattito, essendo la materia dell'argomento trattato ostica per i non addetti ai lavori, non ha attratto l'attenzione della stampa, sicché le menzogne e le ambiguità emerse sarebbero destinate a rimanere obliterate.

Per contro, è necessario che i cittadini siano informati su tutto.

Non fa più notizia che undici consiglieri (della maggioranza) si appiattiscono sulla posizione del Sindaco, sarebbe anzi un fatto positivo e meritevole, se però tutti a turno, nel corso delle discussioni, partecipassero al confronto.

Ma mai è stato così, neppure nel corso del recente dibattito riguardante l'argomento in questione, che recepiva l'innovazione procedurale introdotta, di fatto, dal Presidente del Consiglio, il quale non ha avuto però  forza e coraggio di contraddire il Sindaco a difesa del proprio operato e della legittima richiesta dei consiglieri pur se di minoranza,  che rappresentano comunque la maggioranza della popolazione.

A fronte di atteggiamenti così supini appare chiaro perché il Sindaco, seppure messo alle corde dai consiglieri di minoranza che, nel corso del medesimo dibattito, hanno evidenziato le sue manifeste contraddizioni e contestato le banali motivazioni addotte, e attribuite peraltro ad annonimi funzionari, abbia potuto tranquillamente fregarsene.

Questi i fatti, a chi legge la libertà di giudicare, anche chi si è preso la briga di vergare il post.