mercoledì 17 febbraio 2016

Arona non cresce, regredisce.


L'iperbolico comunicato dell'Amministrazione con il quale, fra le tante opere, veniva annunciata l'asfaltatura di 25 km di strade nel corso di quest'anno non ci ha né sorpresi né meravigliati; invero l'attenzione alla stesura di tappetini stradali è stata manifestata sin da maggio 2010 allorché, appena qualche mese dopo il suo insediamento, fece posare il tappetino d'usura su un bel tratto della via Monte Nero, da dove -da lì a poco- aveva programmato in modo innovativo di far partire il corteo della celebrazione della festa del 2 giugno.

Le nostre critiche al Capo della medesima mai hanno riguardato il “fare” ma sono state sempre rivolte al “modo di fare”, marcatamente autoreferenziale; noi avremmo preferito e preferiamo guardare alla crescita della collettività attraverso il confronto tra le forze rappresentative della popolazione per evitare che il fare, tutto fumo e poco arrosto, finisca per produrre risultati assai modesti per la crescita e per lo sviluppo della città.
 
Benché non più impegnati istituzionalmente, ma non indifferenti all'operato del Palazzo, abbiamo voluto approfondire il contenuto di quell'annuncio che diversamente dagli anni precedenti, in cui l'ammontare dei lavori di asfaltatura si aggirava intorno ai 200 mila euro/annui, ipotizzava una spesa di ben 800 mila euro.

Dalla pubblicata delibera di approvazione del progetto (GC n° 166/2015) e dall'acquisita relazione illustrativa dello stesso non abbiamo desunto però il criterio con cui sono stati individuati i 35 interventi da eseguire, spalmati a pioggia sull'intero territorio.

Ai cittadini, ma anche agli stessi consiglieri comunali, viene negata la possibilità di sapere se i 35 interventi siano esaustivi delle situazioni di degrado rilevate entro una pregressa data o se invece, com'é molto probabile, siano il risultato della valutazione discrezionale di pochi soggetti.

Stante l'annuale manutenzione straordinaria dei tappetti stradali eseguita nel quinquennio amministrativo scorso, 35 interventi da eseguire (e sempre che siano i soli) ci sono sembrati davvero tanti; e, poiché non tutti presentano sicuramente lo stesso livello di degrado, ci viene da pensare che per alcuni si sarebbe dovuto intervenire molto tempo prima facendo scelte giuste ed oculate senza doverne attribuire la colpa al solito patto di stabilità.

Se al disagio procurato da questi ritardati interventi aggiungessimo il malcontento per la viabilità conseguente alle realizzate rotatorie e il timore derivante dalle preannunciate (già in campagna elettorale) modificazioni alla viabilità di viale Baracca, avremmo, a distanza di oltre sette mesi, la chiave per una lettura attendibile dell'esito elettorale del maggio scorso, in cui Gusmeroli viene riconfermato Sindaco senza sfondare, anzi perdendo voti, e viene registrato un elevato astensionismo al voto (poco meno del 50% degli elettori).

Modificare la viabilità della città senza neppure un passaggio nell'apposita Commissione consiliare è stato, e continua essere, una scommessa azzardata sulla pelle dei cittadini, che, se non dovesse risultare alla lunga vincente, ne pagherebbero pesantemente il fio, oltre quello fiscale ovviamente.

Al momento perdente è la città, che, nel corso del quinquennio 2010-15, oltre ai già ben noti servizi persi, ha subito anche la diminuzione della popolazione residente.

Con rincrescimento abbiamo titolato “Arona non cresce, regredisce” (di certo sotto il profilo demografico); ci piacerebbe essere smentiti sotto il profilo sociale ed economico con la produzione di dati, documenti probanti e non con le solite enunciazioni demagogiche.