Il recupero della Torre mozza è ora reale e non c'è motivo alcuno
per non rallegrarsi dell'obiettivo conseguito.
Benché critici verso il Palazzo dimostreremmo assenza di buon senso
se non riconoscessimo che per il turismo locale la Torre sarà un
valore culturale; diamo merito a quanti si sono spesi per il
raggiungimento di questo risultato.
E se non manifestassimo pubblicamente questo sentimento, perderemmo
una favorevole occasione: -per testimoniare che “l'altro”
non è avversario, da demonizzare sempre e comunque, né tanto meno
nemico, ma semplicemente soggetto portatore di idee,
alcune buone e altre meno e
-per ricordare che (come da altri autorevolmente sostenuto) le
critiche, anche se non gradite, sono “il sale” della democrazia.
Non abbiamo preso parte comunque all'inaugurazione della Torre perché
del bicchiere costituisce la superficie esterna legata
unicamente all'immagine; per nostra innata propensione prestiamo
interesse e attenzione “a come e di cosa” verrà riempito l'
interno del bicchiere.
Parlando “di contenuti del bicchiere” e “di sale
della democrazia” torna utile evidenziare che:
1. avevamo accolto in modo
positivo l'istituzione dell'ufficio decentrato del servizio di stato
civile in Rocca per la celebrazione dei matrimoni (delibera
GC n° 55 del 7 giugno 2016)
, ma se, come recentemente accaduto, per l'assenza di stanze
disponibili nel palazzo di città diventasse prassi per celebrare i
matrimoni comunque nella sede decentrata, quel giudizio va riveduto o
meglio valutato.
2. il rifacimento quasi
generalizzato dei marciapiedi della città manifesta una ventata di
buona amministrazione, ma mette
-ancora di più- in
evidenzia l'impotenza
o l'esistenza di un vincolo, che impedisce alla Giunta di dare
attuazione alla sua prima decisione in materia, riguardante la
costruzione di un marciapiede in via Pasubio (delibera
n° 184 del 10 dicembre 2013).
3. l'assunzione delibera CC
n° 2 del 22 febbraio scorso
con la quale si recepiva il nuovo indirizzo legislativo in regime
di accesso più ampio agli atti aveva data l'impressione che la
trasparenza amministrativa si fosse maggiormente rafforzata nel
Palazzo; purtroppo abbiamo direttamente appurato che così non è.
La
nostra richiesta di ottenere copia delle dimissioni dell'ex assessore
dott. Matteo Polo Friz avanzata tramite pec in data
26 settembre,
rimane ancora inevasa nonostante il sollecito fatto in data
10 ottobre.
Che
“gatta
ci cova”,
se fino ad oggi non si è neppure proceduto alla di Lui sostituzione
a poco meno dii due mesi dalle rassegnate dimissioni ?
* già postato in aronanelweb