mercoledì 3 gennaio 2018

IL BICCHIERE.



Il recupero della Torre mozza è ora reale e non c'è motivo alcuno per non rallegrarsi dell'obiettivo conseguito.

Benché critici verso il Palazzo dimostreremmo assenza di buon senso se non riconoscessimo che per il turismo locale la Torre sarà un valore culturale; diamo merito a quanti si sono spesi per il raggiungimento di questo risultato.

E se non manifestassimo pubblicamente questo sentimento, perderemmo una favorevole occasione: -per testimoniare che “l'altro” non è avversario, da demonizzare sempre e comunque, né tanto meno nemico, ma semplicemente soggetto portatore di idee, alcune buone e altre meno e
-per ricordare che (come da altri autorevolmente sostenuto) le critiche, anche se non gradite, sono “il sale” della democrazia.

Non abbiamo preso parte comunque all'inaugurazione della Torre perché del bicchiere costituisce la superficie esterna legata unicamente all'immagine; per nostra innata propensione prestiamo interesse e attenzione “a come e di cosa” verrà riempito l' interno del bicchiere.

Parlando “di contenuti del bicchiere” e “di sale della democrazia” torna utile evidenziare che:

1. avevamo accolto in modo positivo l'istituzione dell'ufficio decentrato del servizio di stato civile in Rocca per la celebrazione dei matrimoni (delibera GC n° 55 del 7 giugno 2016) , ma se, come recentemente accaduto, per l'assenza di stanze disponibili nel palazzo di città diventasse prassi per celebrare i matrimoni comunque nella sede decentrata, quel giudizio va riveduto o meglio valutato.

2. il rifacimento quasi generalizzato dei marciapiedi della città manifesta una ventata di buona amministrazione, ma mette -ancora di più- in evidenzia l'impotenza o l'esistenza di un vincolo, che impedisce alla Giunta di dare attuazione alla sua prima decisione in materia, riguardante la costruzione di un marciapiede in via Pasubio (delibera n° 184 del 10 dicembre 2013).

3. l'assunzione delibera CC n° 2 del 22 febbraio scorso con la quale si recepiva il nuovo indirizzo legislativo in regime di accesso più ampio agli atti aveva data l'impressione che la trasparenza amministrativa si fosse maggiormente rafforzata nel Palazzo; purtroppo abbiamo direttamente appurato che così non è.
La nostra richiesta di ottenere copia delle dimissioni dell'ex assessore dott. Matteo Polo Friz avanzata tramite pec in data 26 settembre, rimane ancora inevasa nonostante il sollecito fatto in data 10 ottobre.

Che “gatta ci cova”, se fino ad oggi non si è neppure proceduto alla di Lui sostituzione a poco meno dii due mesi dalle rassegnate dimissioni ?


* già postato in aronanelweb