L'assenza di programmazione dei lavori pubblici è
stato motivo di periodiche lagnanze del Gruppo Misto.
Anche se
le opere d'importo inferiore a 100 mila euro sono escluse
dall'inserimento nel piano triennale, che annualmente vara la
Giunta, e in questi anni sono state prevalentemente al di sotto di
questo limite, tutte hanno comunque trovato collocazione finanziaria
nei bilanci annuali; sicché la loro individuazione sarebbe dovuta
essere condivisa nell'ambito dell'apposita Commissione consiliare,
ove tutte le rappresentanze politiche, portatrici in modo
differenziato degli interessi dei cittadini , avrebbero potuto
apportare il loro contributo.
E poiché
in Commissione il peso elettorale dei singoli componenti rispecchia
l'equilibrio del Consiglio, e le proposte della Giunta avrebbero
potuto solamente subire delle modifiche migliorative, non si
comprendono le ragioni che hanno indotto Sindaco e Giunta a
privarsi dell'apporto costruttivo dei quattro Gruppi consiliari di
minoranza che nel loro complesso rappresentano pure la maggioranza
della popolazione, non convocando la Commissione consiliare.
Autoritarismo,
decisionismo o più semplicemente disprezzo dell'avversario e/o delle
regole???
Alla
prova dei fatti la disponibilità all'ascolto, il rispetto del credo
altrui “ritornelli” della campagna elettorale sono stati
beffardamente e ipocritamente disattesi.
Come
pure è stata riservata poca “caritatevole attenzione”
delle famiglie aronesi, genericamente identificate nelle tante
signore “Marie”, che si aggirano al martedì tra le
bancherelle del mercato nel faticoso tentativo di far bastare il
salario del mese per l'acquisto dei beni di prima necessità, per il
mantenimento dei figli, per il pagamento delle bollette delle utenze,
delle spese condominiali e accantonare la quota per l'ammortamento
del mutuo, e che vivamente sperano nell'invariabilità delle tasse.
Purtroppo
per loro, l'Amministrazione a partire dal 2012, dopo anni di blocco
di tariffe ed aliquote tributarie, non ha esitato, sul presupposto
d'essere costretta a rispettare l'obiettivo del Patto di Stabilità,
a mettere le mani nelle tasche dei suoi cittadini.
Prospetto riassuntivo delle entrate correnti dell'ultimo quinquennio (migliaia/euro) | |||||
DESCRIZIONE | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 |
Entrate tributarie | 5.971 | 6.248 | 8.467 | 9.361 | 10.640 |
Entrate da trasferimenti | 3.860 | 4.181 | 1.818 | 1.578 | 1.807 |
Entrate extra-tributarie | 3.061 | 2.963 | 3.436 | 3.704 | 3.708 |
TOTALE | 12.892 | 13.392 | 13.721 | 14.643 | 16.155 |
Annotazioni: | - I dati sono desunti dai rendiconti approvati, ad eccezione 2013 desunti dal bilancio preventivo assestato | ||||
- Il gettito IMU è contabilizzato nelle entrate tributarie | |||||
- I proventi delle violazioni al CdS e ZTL sono contabilizzati nelle entrate extra tributarie |
Fatta
eccezione per la metà dei proventi del CdS, che ha vincolo di
destinazione, la restante massa di entrate correnti annuali
tendenzialmente dovrebbe finanziare la spesa corrente e il
rimborso della quota capitale dell'ammortamento dei mutui, alla
stessa stregua di quanto avviene a casa delle signore Marie, ove
vengono tagliati i consumi per onorare impegni imprevisti della
famiglia.
E'
dimostrabile invece che, nonostante la grave crisi finanziaria in
corso, la Giunta attraverso la leva del prelievo fiscale corrente si
è anche procurata risorse utili per il finanziamento di opere
pubbliche, che solitamente avviene -come per le famiglie- con altre
risorse straordinarie.
Prospetto dimostrativo della quota dell'entrate correnti destinata agli investimenti | |||||
DESCRIZIONE | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 |
entrate correnti | 12.892 | 13.392 | 13.721 | 14.643 | 16.155 |
spesa corrente | -12.684 | 13.026 | 13.035 | 12.981 | 14.662 |
quota ammortamento mutui | -418 | 2.494 | 185 | 319 | 144 |
TOTALE | -210 | -2.128 | -501 | 1.343 | 1.349 |
Annotazioni: | - I dati sono desunti dai rendiconti approvati, ad eccezione 2013 desunti dal bilancio preventivo assestato | ||||
- negli anni con il segno negativo le entrate correnti non erano sufficienti ad assicurare la copertura finanziaria della gestione corrente |
Il Gruppo
Misto, prestando attenzione particolare al bisogno dei cittadini
contribuenti, ha proposto nel settembre 2012 un'aliquota IMU
agevolata per la prima abitazione data in comodato fra padre e figlio
o viceversa e nel giugno 2013 di non innalzare l'aliquota
dell'addizionale irpef che colpisce maggiormente i contribuenti
residenti a reddito fisso.
La Giunta
ha inteso, al contrario, non raccoglierne la sollecitazione,
privilegiando -per mera vanità- la realizzazione di opere
sicuramente utili, ma non tutte di estrema urgenza.
Ha
ignorato in tal modo che il federalismo fiscale, tanto declamato e
dibattuto, era stato voluto per sottrarre i cittadini dalle scelte
romane, ritenute distanti e non curanti delle realtà locali.