sabato 8 marzo 2014

LETTERA APERTA DEL SINDACO AL MINISTRO DELRIO


                                                                             Non capita tutti i giorni che un Sindaco rivolga un appello pubblico a un Ministro.

Il Sindaco di Arona recentemente si è rivolto all'allora Ministro Delrio (oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) per ricordargli che i vincoli del patto di stabilità penalizzano tuttora i Comuni finanziariamente sani, benché, nel corso del convegno ANCI tenutosi giust'appunto a Arona nel luglio 2012, si fosse impegnato, come Presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni, a negoziarne con il Governo l'allentamento.

Nulla da eccepire sull'iniziativa assunta se nel contesto della lettera non fossero stati elencati diversi interventi, di cui taluni davvero di modesta entità (ripristino illuminazione via Monte Zeda - completamento parco giochi via San Luigi - riqualificazione salita Dagnente).

Era palese che i veri destinatari fossero i lettori aronesi ai quali quella elencazione sarebbe dovuta servire come “specchietto per allodole”, non diversamente di quanto annunciato, nello scorso mese di agosto, sempre dal Sindaco sulla gara di offshore a zero costo per il Comune.

Questa impressione viene desunta dal fatto che la pubblicizzazione della lettera è stata fatta nell'intervallo di tempo intercorso tra l'adozione:
  • della delibera della GC n° 9 del 28 gennaio avente per oggetto “Approvazione spese d'investimento nel rispetto del patto di stabilità-anno 2014- rideterminato nei saldi ex legge 147/2013” e
  • della delibera n° 26 del 18 febbraio avente per oggetto “Modifica DGC 9/2014 ad oggetto: Attivazione spese d'investimento nel rispetto del patto di stabilità-anno 2014- rideterminato nei saldi ex legge 147/2013 ”.
Invero la delibera n°9, prima in assoluto nella sua tipologia a livello locale, ha fissato i paletti finanziari per conseguire a fine anno il saldo fissato dal patto, individuando le opere che sarebbero potute essere realizzate nel corso dell'anno e quelle che sarebbero rimaste in sospensione.

La lettera a Delrio, pubblicata dopo qualche giorno, ha messo in evidenza la strumentalizzazione in atto, facendo espressamente riferimento alle opere in sospensione, che guarda caso, subito dopo, con la delibera n° 26 vengono dichiarate realizzabili per un maggiore spazio finanziario messo a disposizione dal Ministero dell'Interno in forza di una recente disposizione di legge.

Invero il trittico delibera 9 – lettera – delibera 26 si presta a lasciare intuire che tutto fosse miracolosamente dipeso da quella lettera, che nel migliore dei casi sarà arrivata sul tavolo del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sicuramente dopo il 18 febbraio .

Il Gruppo ritiene che, essendosi ancora ad inizio d'anno, sarebbe bastato al momento dell'adozione della delibera n°9 abbassare dall'88,5% all' 86,5% la contrazione della spesa corrente impegnabile, per garantirsi da subito lo spazio finanziario, cui fa riferimento la successiva delibera n° 26, essendo già prevedibile e scontata la diramazione, entro brevissimo tempo, della comunicazione ministeriale sul riparto degli 850 milioni di euro dei pagamenti in conto capitale, sottratti alla verifica del patto di stabilità dalla legge 27 dicembre 2013 n° 147, art. 1 comma 535.

Questo pseudo attivismo ricorda da vicino quello messo in atto dal Sindaco, lo scorso mese di giugno, in relazione al versamento di un contributo risarcitorio da parte di soggetti a Lui vicino per la bonaria definizione di una vicenda mediatica-giudiziaria, in cui vittime ed attori sono stati due consiglieri del Gruppo.

E poiché quella attività è risultata sterile sul piano sostanziale, onerosa sotto il profilo della produzione degli atti, più che mai vale la pena richiamare l'attenzione sul vecchio proverbio: “la farina del diavolo finisce sempre in crusca”