Per la
Civica Amministrazione “amministrare” la città non è
semplicemente gestire o erogare i servizi che soddisfano i bisogni
della popolazione amministrata, ma è anche mettere in atto azioni
finalizzate alla crescita, maturazione e qualificazione sociale
dell'intera collettività mediante la trasparenza della propria
attività.
Dal
perseguire questa “missione” non può sottrarsi neppure la
minoranza consiliare, la cui funzione, oltre che di controllo, è
d'indirizzo.
Sicché
a fronte di 230-50 mila €uro, che nel 2013 hanno costituito
quasi il 50%
- del maggiore gettito dell'addizionale irpef pagata dai cittadini aronesi dopo l'aumento da 0,15 a 0,40% dell'aliquota di compartecipazione o
- della spesa corrente annua allocata nel bilancio di alcuni piccoli Comuni del Vergante
- e che sono stati distribuiti ad Arona in contributi senza farne conoscere, come fatto negli pregressi, la ragione e il criterio di determinazione dell'entità, il Gruppo Misto ha avvertito l'esigenza, il dovere di avanzare una proposta d'indirizzo regolamentare in base ad utili indicazioni desunte da decisioni della Corte dei Conti.
Sulla
base dell'art. 118, comma 3, della Costituzione non v'è dubbio che i
Comuni siano legittimati a favorire e sostenere l'autonoma
iniziativa delle Associazioni per lo svolgimento d'attività
d'interesse generale; diventano dirimenti le modalità di
assegnazione dei contributi.
230
mila €uro possono essere distribuiti con criteri diversi, anche
a pioggia senza garantire in tal modo ai beneficiari, e tanto meno
alla collettività, il conseguimento di utili risultati.
Diventa
comunque assolutamente inevitabile ed essenziale l'azione propositiva
di chi intende beneficiare della contribuzione pubblica; si tratta di
un piccolo adempimento per un grande risultato sociale.
Per
la società, il disattendere questa fase procedurale è come “
volersi fare male da sola”.
All'origine
delle deviazioni comportamentali che i mass media periodicamente
portano all'attenzione della pubblica opinione vi sono appunto
scorciatoie procedurali.
Nella
seduta del consiglio comunale di martedì 15 aprile scorso, durante
la discussione della proposta avanzata dal Gruppo, è stato ritenuto
“inutile e burocratico, addirittura motivo di demotivazione per
il volontariato” il regolamentare che la richiesta di
contribuzione da parte delle Associazioni precedesse l'assegnazione
dei contributi da parte della Giunta .
Si
è però sorvolato in quel contesto di considerare quanto
“contraddittorio ed incoerente” appaia il comportamento
di chi, non perdendo occasione per distinguersi e prendere le
distanze dai predecessori, non si fa scrupolo di operare,
all'occorrenza, con lo stesso loro strumento regolamentare,
risalente verosimilmente all'epoca delle mostre a villa Ponti.
Rispetto
al vigente regolamento, l'atto d'indirizzo proposto
dal Gruppo Misto, come già detto,
- dà maggiore garanzia alle Associazioni, perché sono messe a conoscenza delle ragioni che hanno indotto la Giunta a scegliere le attività da sostenere e ne possono effettuare anche la comparabilità dell'entità del contributo assegnato;
- consente alla Giunta, in attuazione del rinnovato principio contabile sulla comparabilità, veridicità e pubblicità, di decidere con maggiore trasparenza, potendo disporre della documentazione probatoria, e
- evita ai Dirigenti di dover motivare le scelte fatte dalla Giunta.
Per
il Gruppo l'esito della discussione e votazione sulla presentata
proposta non è stata una sorpresa, ben consapevole che nell'attuale
governance coerenza e credibilità sono virtù assai volatili.