Sulle
multe serali non tutto è chiaro, Sindaco!!!
Vi
sono persone pronte a testimoniare d'aver visto l'agente accertatore
delle violazioni serali al Codice della Strada scendere da e risalire
su un'auto PASSAT station wagon, che non risulta in dotazione al
Comando di PL aronese.
La
dichiarazione da Lei rilasciata alla giornalista di “LA STAMPA”,
e pubblicata nell'edizione di domenica 20 aprile scorso, appare
pertanto errata e soprattutto non veritiera; e la Sua risposta del
23 aprile all'interrogazione d'urgenza del Gruppo, formulata -come
d'abitudine- per coprire le proprie responsabilità, appare del
tutto inconcepibile.
Basta
col salvaguardare e promuovere l'immagine a discapito della Verità,
soprattutto quando essa in modo nudo e crudo mostra i segni della
prevaricazione e della protervia, che non consentono di conferire
alle comminate sanzioni la intrinseca funzione educativa.
E' questo il testo del comunicato stampa diramato dal Gruppo dopo la
citata dichiarazione in cui il Sindaco, intervistato in merito alla
interrogazione afferente le multe comminate in ore serali da una
inedita pattuglia, ne esplicitava la composizione e precisava che la
stessa, diversamente da quanto sostenuto nell'interrogazione, aveva
fatto uso della macchina di servizio.
Sembra, da quanto emerge dalla Stampa di giovedì 8 maggio, che
questo comunicato non sia stato di gradimento del Sindaco, delle cui
valutazioni nessuno del Gruppo resta turbato.
Per
contro, l'aver chiamato in causa la funzionaria (e per
giunta ingiustamente, perché il suo scritto era successivo alla
intervista del Sindaco e verosimilmente fatto per atto di riguardo
nei confronti del Capo dell'Amministrazione)
è stato un atto miserevole, che denota grettezza dal momento che già
il Gruppo nel suo comunicato ne contestava il precedente
comportamento, definendolo “inconcepibile”.
Invero, immaginando che la funzionaria, da poco in servizio ad
Arona, possa incontrare difficoltà ambientali, il Gruppo l'aveva
tenuta al riparo nella polemica politica, pur essendo rimasto
negativamente colpito dalla leggerezza e superficialità (e non solo)
con cui era stata formulata la comunicazione del 23 aprile
indirizzata al Sindaco.
Che
sicurezza possono trarre i dipendenti comunali dallo “scaricabarile””
del Capo dell'Amministrazione, e cosa penserà del suo Sindaco chi
(degli aronesi), trovandosi in auto a Dagnente alle ore 20,30 di metà
marzo, ha visto collocare sotto il tergicristallo l'avviso di
contestazione e ha ricevuto anche (al posto dell'invito a spostarsi)
il rifiuto di avere verbalizzata una sua osservazione, e dover
successivamente leggere nel verbale che, per assenza del conducente,
non era stata possibile l'immediata contestazione.
Con la
sua iniziativa il Gruppo mirava a stigmatizzare pubblicamente la
gravità di questo fatto, che ha assunto i contorni della beffa dopo
la soppressione dell'Ufficio del Giudice di Pace ad Arona
(circostanza nota alla zelante pattuglia PL in servizio notturno)
avendo rinunciato la vittima al contenzioso giudiziario per non
affrontarne i costi di accesso al Tribunale di Verbania, di gran
lunga più elevati della stessa entità della multa pagata entro i
cinque giorni dalla contestazione.
Varrebbe
infine la pena conoscere “quale sia stata la necessità
educativa da soddisfare nell'ambito della vigilanza stradale ”
per dover operare in fasce serali a Dagnente, quando ad Arona
contemporaneamente imperversava il caos del Tredicino.
Lasciamo
alla fantasia del lettore ipotizzarne per il momento la ragione!!! il
Gruppo attraverso l'esercizio dell'accesso agli atti non esclude di
pervenire a quella vera.